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Morire di immigrazione

Un tema attuale molto sentito dalla politica è l’immigrazione, che ogni anno  passa dalle coste di Lampedusa per entrare in Europa. Ma perché parlarne solo oggi, perché scandalizzarsi per una morte annunciata? Nella morte purtroppo non possiamo cambiare gli eventi, nessuno fino ad oggi è mai ritornato indietro, solo con la prevenzione o con le soluzioni si può evitare che questi drammi accadano. Oggi i politici regalano ai media lacrime di compassione davanti a quelle bare senza nome, si fanno  riprendere davanti alle bare bianche per identificare un infante, sono oltre 200 bare per altrettanti morti, tanti, troppi ma non sono le prime vittime e non saranno le ultime.  Secondo Frontress Europe, osservatorio delle migrazioni denuncia 19.142 persone morte dal 1988 lungo le frontiere meridionali dell’Europa, solo dal 2010 alla fine del 2012 risultano scomparsi in mare 3.315 persone. Ogni giorno abbiamo un flusso migratorio dall’Africa verso l’isola siciliana di Lampedusa, dal 1988 sono dispersi in mare 5262 persone su 6835 vittime. Leggendo questi numeri  dovremmo riflettere sul dramma migratorio, invece dall’inizio di questi passaggi, a parte la legge Bossi –Fini, nessun intervento è stato fatto per ridurre i flussi migratori o per essere rivolti a cercare di evitare che accadano questi drammi. Ma oggi tutti a piangere e a elevarsi a paladini della salvezza. Ma perché esiste la migrazione? Se osserviamo la natura osserviamo che gli animali usano la migrazione in certi periodi dell’anno per  problemi legati all’ambiente e al clima. Osservare la similitudine con gli animali è inusuale lo so, ma l’uomo si sposta per i problemi che riscontra nel proprio paese, sia esso economico che politico dove esistono regimi dittatoriali. La politica cosa ha fatto fino ad ora? Partiamo dai giudizi negativi che l'Europa, dopo la grave condanna del Consiglio d'Europa sulle politiche immigratorie dell'Italia arriva il giorno prima del tragico naufragio. Il rapporto critica in particolare i ritorni forzati di immigrati in paesi dove rischiano la tortura, se non la vita, la gestione e inadeguatezza dei Cpt, la decisione di dichiarare continuamente lo stato d'emergenza per "adottare misure straordinarie, anche  economiche, al di la dei limiti fissati dalle leggi nazionali e internazionali".  Nel testo viene evidenziato che la strada seguita dall'Italia "non ha aiutato a convincere gli altri paesi membri della Ue a condividere la responsabilità" per i flussi in arrivo sulle coste italiane. Nei prossimi mesi, viene chiesto  all'Italia di adottare una politica corrente che permetta al Paese di gestire in modo efficiente immigrati, richiedenti asilo e rifugiati. Ma quale legge è stata generata in questi anni dalla politica italiana? Per ora ha prodotto solo la Bossi-Fini, una legge che non ha cercato di ridurre i flussi migratori, ma di ridurre la permanenza sul territorio dei migranti.

Questa legge era nata per un fattore sicurezza, perché era stata partorita dopo  una forte campagna svolta dai media nazionali contro i reati che venivano perpetrati ai danni dei cittadini, così da poter far nascere una legge per arginarla con la complicità dagli stessi cittadini esasperati dalle continue notizie su crimini svolti dai migranti.  Come se un delitto eseguito da un italiano fosse diverso da quello eseguito da un extracomunitario , purtroppo i reati sono uguali chiunque lo esegua. Oggi cosa possiamo fare?  Intanto dobbiamo capire i motivi del loro spostamento forzato, nel caso siano economici se nel loro paese non si trova quel che loro vorrebbero, si potrebbero stanziare a livello europeo  fondi per migliorare l'economia degli stati di provenienza degli immigrati. Altro motivo è da ricercare sul governo che presiede quello stato che ci consegna i suoi migranti, molte volte guidati da dittatori che impongono con la forza la loro volontà, uccidendo chi reagisce o non condivide i suoi  atteggiamenti e qui servirebbe una azione forte da parte dell’ONU. Ma fino ad allora dobbiamo cercare di trovare soluzioni veloci, tipo quella di adottare,  dopo l’identificazione un permesso di soggiorno europeo transitorio, con la possibilità di poter cercare un lavoro e una sistemazione, invitandoli anche a dare porzioni di terreni abbandonati per poterli coltivare e svolgere una  attività legale. Per coloro che invece vorranno esprimere la volontà di andare in  altri paesi europei, dovremmo  aiutarli a trasferirsi con tutta sicurezza. Migliorare l’accoglienza, dopo un veloce transito provvisorio nei Cpt, vanno individuati luoghi idonei  nei  vari comuni italiani ripartendo i compiti amministrativi. Non dobbiamo tralasciare eventuali  accordi con i paesi di provenienza, per cercare delle  soluzioni affinché si riprendano e gestiscano i loro cittadini che svolgono attività criminali. Comunque, qualsiasi soluzione si possa trovare deve essere gestita dalla comunità europea perché l’Italia non è una singola nazione, ma è la porta dell’Europa.

Inserisco un link su cosa intendono proporre nei loro programmi i vari partiti http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2013/02/04/Cittadinanza-immigrazione-proposte_8188773.html
 

Added by Marco Galigani on 12 Oct 2013 at 11:05 PM | Comments (0)
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