Zygmunt Bauman. libero flusso di capitali, nel mondo, senza controllo politico
Il sociologo anglo-polacco Zygmunt Bauman [...] ha tenuto una conferenza a Piacenza, ed è lì che Emiliano Silvestri lo ha intervistato. Perché ha parlato di libero flusso di capitali, nel mondo, senza controllo politico? “Ne ho parlato perché succede; 50 anni fa c’era una mutua dipendenza tra capitale e lavoratori; avevano bisogno l’uno dell’altro. Gli impiegati, i lavoratori, avevano bisogno del capitale per sopravvivere, il capitale aveva bisogno dei lavoratori per tenere in piedi l’impresa e renderla autonoma e più remunerativa. Ora questo contratto è letteralmente rotto; perché i lavoratori sono ancora legati come prima, ai loro territori, non possono trasferirsi facilmente mentre, d’altra parte, i capitali, il commercio, le finanze si muovono abbastanza liberamente intorno al mondo, attraversano i confini nazionali e non sono controllati; sono liberi di muoversi dovunque ci siano le migliori condizioni e, perciò, i lavoratori sono in costante timore di quel che può succedere: se il mio capo decidesse che è più profittevole investire a Kualampour piuttosto che a Piacenza o Milano, sarebbe un guaio. La dipendenza che prima era reciproca resta di una sola parte. L’uno dipende ancora dall’altro ma quello non dipende più dal primo”.