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SETTIMANA INTENSA ....

Si chiude una settimana intensa di attività parlamentare e non solo.

Vado in ordine cronologico.

 

Martedì 22 iniziano le sedute frequenti e continue in Commissione Affari Costituzionali per la fase di discussione generale degli svariati testi presentati di revisione della seconda parte della Costituzione e del Titolo V.

Le pressioni del Governo per giungere a questa revisione sono fortissime ed evidentemente il Parlamento deve sottostare a queste pretese governative.

Martedì 22 appunto ci sono state ben 3 sedute: mattina, pomeriggio e sera.

Mi sono iscritto a parlare Il mio turno è toccato martedì sera e così poco prima delle 22 ho parlato.

Ho chiesto di parlare innanzitutto per esprimere la mia contrarietà al testo governativo.

In primo luogo, in via pregiudiziale, proprio perché si tratta di un testo del Governo.

In uno Stato democratico le revisioni della Costituzione si fanno con ampio consenso e per iniziativa del Parlamento.

Ritengo che il Governo può, al massimo, essere di pungolo, di stimolo verso un Parlamento che è, giustamente, in altre faccende affaccendato e non vede queste revisioni come prioritarie.

Le revisioni costituzionali (odio l'abusato termine riforme costituzionali che sottintende uno stravolgimento della Costituzione e non la sua semplice “manutenzione”) devono essere valutate e soppesate senza stringenti vincoli temporali come ora vuole imporre il Governo e che, purtroppo, la Commissione Affari Costituzionali sta assecondando imponendo sedute anche dopo cena.

In secondo luogo, entrando nel merito, non mi convince la composizione del Senato fatta da Consiglieri regionali e da Sindaci assorbiti completamente dai loro incarichi e che difficilmente potranno dare un valido contributo a Roma.

Ecco come è stato riassunto il mio intervento nel resoconto della Commissione:

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=SommComm&leg=17&id=00761806&part=doc_dc&parse=no

 

Mercoledì 23 sono intervenuto in aula sul tema dell'ennesimo rinvio della chiusura OPG. Il passaggio dalla competenza nazionale a quella regionale con una differente gestione basata su un maggior numero di strutture locali (REMS = Residenze per la Esecuzione di Misure di Sicurezza) è rallentata se non bloccata dalle regioni e dal Governo che non interviene prontamente nel sostituirsi alle regioni inadempienti. Questo potere sostitutivo è previsto dall'art.120 della Costituzione ed è necessario oramai applicarlo.

 

Giovedì 24 Aprile giornata particolarmente impegnativa con il primo appuntamento alle 9 con le due ministre Mogherini e Pinotti, rispettivamente degli Affari Esteri e della Difesa che hanno spiegato il cambio di strategia dell'Italia nella vicenda dei due marò Latorre e Girone bloccati da anni in India in attesa di eventuali capi di imputazione. Si chiede oramai l'intervento del tribunale internazionale del mare e non si accetteranno più le decisioni del sistema giudiziario indiano.

Alle 15 ho partecipato alla conferenza stampa in Senato sul caso Magherini e che ripropone tragicamente il problema dell'uso eccessivo della forza da parte delle Forze dell'Ordine. Abbiamo ascoltato la testimonianza del fratello e del padre che vogliono sapere come sono andati i fatti che hanno portato la morte al loro congiunto e che non accettano la criminalizzazione della vittima che ora purtroppo sta avvenendo. L'avvocato Anselmo ci ha spiegato che l'unico procedimento che sta andando avanti è quello contro il defunto per i danni che avrebbe procurato. Un incredibile e surreale processo in contumacia “a piede morto”.

Verso le 16.30 mi sono recato in Corte di Cassazione per assistere al processo per la strage ThyssenKrupp. Ho incontrato i medici di Medicina Democratica a cui non è stato concesso di costituirsi parte civile e l'ex-operaio della stessa ThyssenKrupp e ora deputato Boccuzzi. La sentenza qualche ora è stata una delusione perché, seppure è stata confermata la colpevolezza degli imputati, è pure vero che nessuno sta scontando un giorno in carcere.

 

Venerdì 25 Aprile infine l'ho trascorso a Pavia in piazza Italia alla 69a commemorazione della Festa della Liberazione. Tanta gente (più dell'anno scorso sicuramente) e poche polemiche.

La nostra democrazia basata sull'antifascismo è una eredità che dobbiamo trasmettere ai nostri figli e nipoti mantenendo vivi i suoi valori democratici e solidali.

 

Dodato od strane Luis Alberto Orellana na 27 Apr 2014 u 08:46 POSLE PODNE | Komentari (0)
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