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Teheran apre a un'intesa sul petrolio. Ma il mercato reagisce con scetticismo

Continuano ad addensarsi le nubi sul futuro del mercato petroliferio. Dopo il comunicato congiunto Russia-Arabia, che si sono dette propense a studiare misure per stabilizzare il mercato, stavolta tocca all'Iran farsi sentire. Da Teheran infatti ha parlato il ministro del petrolio, Bijan Zanganeh.

Le dichiarazioni del ministro di Teheran

Ieri ha avuto un incontro con il segretario generale dell’Opec, Mohammed Barkindo. Subito dopo ha rilasciato alcune dichiarazioni, che sembrano essere un'apertura al dialogo. «Il desiderio dell’Iran è arrivare a un mercato stabile del petrolio. Quindi appoggeremo le misure che possano realizzare questo scopo». Se si tratti di dichiarazioni concretamente vere oppure solo di facciata non si sa.

A giudicare dalle reazioni degli investitori, non sembra che ci sia molto entusiasmo. Se l’intesa russo-saudita aveva fatto sobbalzare la quotazione del greggio e poi ricaderla, facendo trading online con Markets.com abbiamo visto il prezzo cadere ancora fino a 43.99. Solo nel pomeriggio di oggi c’è stato un recupero fino a quota 44.80.

Del resto quello che è l'obiettivo iraniano è chiaro a tutti. Dopo la fine delle sanzioni, lo scopo di Teheran è arrivare ai livelli di produzione che c'era qualche tempo fa. Su questo punto sembra difficile che cedano. Ed è proprio qui che si gioca la partita più importante. La Russia infatti ha già lasciato intendere che non si opporrà ad un'eventualità simile. Più complicato però è convincere l'Arabia Saudita, che per ragioni religiose ed economiche è in continua frizione con l'Iran.

Il ministro iraniano Zanganeh ha anche aggiunto che secondo il suo punto di vista, «il giusto prezzo del petrolio sarebbe di 50-60 dollari al barile». Oggi come oggi, comunque, l'ipotesi di un accordo sembra essere ancora molto lontana. anche se giungono questi segnali positivi, c’è tantissimo da lavorare. a cominciare dal Forum internazionale dell’energia che si terrà ad Algeri fra il 26 e il 28 di questo mese. E' in quell'appuntamento che gli investitori sperano di ottenere delle risposte più concrete all'ipotesi di congelamento della produzione.

Added by helena ricci on 06 Sep 2016 at 10:31 PM | Comments (0)
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