Petrolio, l'OPEC non si spacca e torna ai livelli porduttivi del 2016
Dal meeting di Vienna esce fuori una decisione maturata dopo un lungo braccio di ferro, ma se non altro alla fine l'Opec non si è spaccata. Il cartello ha deciso di tornare ai livelli produttivi stabiliti a novembre 2016, con un taglio alla produzione di 1,2 milioni di barili al giorno a 32,5 milioni di barili totali.
Il comunicato sul petrolio
È quanto emerge dal comunicato finale emesso al termine del meeting. «Richiamando la decisione della 171esima conferenza dell'Opec del 30 novembre 2016 - si legge nel comunicato - che prevedeva un assestamento della produzione di 1,2 milioni di barili al giorno e considerando che i Paesi membri dell'Opec hanno superato il livello di conformità richiesto, raggiungendo il 152% a maggio scorso (vale a dire 1,8 milioni, ndr), la Conferenza ha deciso che i Paesi si sforzeranno di aderire complessivamente a quel livello, scendendo così al 100%, dal primo luglio 2018».
Alla fine ha quindi avuto la peggio l'Iran, che a lungo aveva puntato i piedi ma poi è stato costretto ad accettare l'intesa, piegandosi a un meccanismo che davvero rischia di consegnare ad altri Paesi Opec la sua quota di mercato.