Commercio, per l'Italia crescono le esportazioni extra Ue a settembre
Arrivano buone notizie per l'Italia dal fronte del commercio. A settembre l’intescambio commerciale con i paesi extra Ue, si stima che abbia avuto un incremento congiunturale. E questo vale tanto per le esportazioni (in crescita del 2,5%) che per le importazioni (+2,0%). A rilevarlo è l'Istat.
I numero congiunturali del commercio
Secondo l'Istituto nazionale di statistica, l'aumento congiunturale delle esportazioni interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie. Il risultato migliore si registra nel settore dei beni di consumo non durevoli (in salita del 3,3%) e in quello dei beni strumentali (crescita del 2,6%). Nell'ultimo trimestre, il commercio verso i paesi extra Ue risulta debolmente positivo (+0,1%), anche se al netto della crescita dell’energia (+21,9%) si registra una flessione (-0,6%).
Sul versante delle importazioni invece, il maggiore incremento congiunturale riguarda l’energia (+4,2%) e i beni di consumo non durevoli (+4,1%). Cala invece l'import dei beni strumentali (-4,1%). Nell'ultimo trimestre, le importazioni mostrano un contenuto aumento congiunturale (+0,5%), determinato dai beni strumentali (+4,6%).
Saldo e variazioni tendenziali
Complessivamente, secondo Istat il saldo del commercio è pari a +1.530 milioni, in forte aumento rispetto a +91 milioni di settembre 2018. Se consideriamo il dato dall'inizio del 2019, l’interscambio di prodotti non energetici è cresciuto da +47.789 milioni di gennaio-settembre 2018 a +50.864 milioni di gennaio-settembre 2019.
Per quanto riguarda l'andamento tendenziale, l'export registra un forte aumento su base annua a settembre (+9,4%), con punte ragguardevoli per i beni di consumo non durevoli (+24,6%) e i beni intermedi (+10,5%). a livello geografico, l'aumento tendenziale contraddistingue le vendite verso Giappone (+39,5%) e Svizzera (+31,5%). Le importazioni invece registrano una lieve flessione tendenziale (-0,1%) determinata per lo più dalla componente energia (-8,7%).