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Economia Europea, tornano le preoccupazioni e l'euro scivola

Giornata pesante per l'euro e le altre principali valute, che vengono spinte al ribasso rispetto al dollaro. Sulla valuta unica pesano le aspettative che la BCE si prenderà una pausa nel ciclo di strette sui tassi di interesse, in occasione del meeting di settimana prossima, perché l'economia continua a mandare segnali di forte sofferenza.

Il nodo europeo dei tassi di interesse

economia europeaLa Banca Centrale Europea sta convivendo sempre più con il timore di una hard landing, perché l'inflazione sta scendendo più lentamente del previsto e richiederebbe un ulteriore ritocco dei tassi di interesse, ma è altresì evidente che la lunga epoca dei tassi alti ha fiaccato l'economia del blocco.

Gli ultimi dati PMI hanno mostrato che l’attività del settore privato nella regione si è contratta per il terzo mese consecutivo (a 46,7 nell’agosto 2023 da un valore preliminare di 47, dati Pocket Option Italia) e al massimo in quasi tre anni. Il calo complessivo dell’attività è stato generalizzato in tutti i settori manifatturiero e dei servizi, poiché il quest’ultimo si è contratto finora per la prima volta nel 2023.

Quadro non chiaro

Va detto che dalla Eurotower sono giunti messaggi contrastanti, che non hanno aiutato il mercato. Mentre il capo economista Philip Lane ha riconosciuto che l'inflazione si è attenuata e quella core rallenterà ancora nei prossimi mesi, la presidente Lagarde si è astenuta dal dichiarare esplicitamente se la banca intende alzare o mantenere i tassi di interesse, ma ha ribadito che l'inflazione è ancora troppo alta.

Il calo dell'euro

Al momento il mercato è sempre più convinto che la BCE non tirerà troppo la corda, rischiando di innescare una recessione dell'economia. Per questo dovrebbe fare una mossa analoga da parte della FED (almeno così si spera) decidendo di lasciare i tassi di interesse fermi, vedendo come evolveranno i dati macro in futuro.

Per questo il cambio EUR-USD è scivolato sui minimi di 3 mesi, tornando verso 1,075 dopo aver cominciato a formare un uncino di Ross 123 high low.
Nel frattempo l’indice del dollaro è salito a 104,6, il livello più alto da metà marzo, spinto da un sentimento di avversione al rischio a seguito dei deludenti PMI per Cina ed Europa, che hanno riacceso le preoccupazioni sull’economia globale.

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