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l'esperienza del bilancio partecipativo "evoluto"

Bilancio Partecipativo Come coinvolgere i cittadini nella governance locale? Il bilancio partecipativo è uno strumento, come il nome stesso suggerisce, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell’ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’amministrazione.

“Si può parlare di Bilancio Partecipativo quando su un territorio viene praticato un percorso di dialogo sociale che tocca il ‘cuore’ economico/finanziario dell’amministrazione, puntando a costruire forti legami ‘verticali’ tra istituzioni ed abitanti, e contemporaneamente solidi legami ‘orizzontali’ tra i cittadini le loro organizzazioni sociali” E’ un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta “uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo ‘consultive’ e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata”.

I CAMPI DI UTILIZZO:

  • “Programmazione opere”
  • “Politiche ambientali”,
  • “Politiche sociali”,
  • “Politiche Giovanili”
  • “Politiche Culturali”. L’Amministrazione valuta l’ammissibilità delle proposte (sia sotto il profilo economico-finanziario che dal punto di vista della conformità con le competenze comunali), accogliendo e mettendo in calendario le segnalazioni su interventi di manutenzione necessari nelle diverse zone del territorio e respingendo le richieste di opere pubbliche non previste nel bilancio pluriennale. Vengono quindi, selezionati i progetti più meritevoli di attenzione.

La novità risiederà nel fatto che non appena, sentite le parti sociali ed i soggetti interessati, verrà individuata un'opera di particolare interesse per la cittadinanza il comune attraverso i suoi rappresentanti si attiverà per la esecuzione dei lavori utilizzando forza lavoro tra la popolazione disoccupata. A tal fine verrà istituita una banca dati sulla pagina web del comune dove chiunque, in possesso dei requisiti richiesti, potrà candidarsi per le lavorazioni in progetto.

Cosa propone il gruppo di Pescara Movimento 5 stelle:

L'impianto AMMINISTRATIVO del bilancio partecipativo non viene stravolto ma l'esecuzione dei lavori per le opere previste includeranno una diretta partecipazione del cittadino sotto forma di lavoro retribuito, i cittadini italiani si potranno riunire sotto forma anche di cooperative sociali formate da disoccupati con famiglia a carico e giovani disoccupati. Il rapporto di consistenza sarà di almeno 1 a 2 cioè ogni lavoratore qualificato deve seguire da 2 a 3 giovani disoccupati. A rotazione vengono utilizzate le risorse umane e ciascuno può verificare il proprio monte delle ore lavorate nei vari cantieri comunali. I giovani senza esperienza devono essere affiancati da dipendenti qualificati, sempre da scegliere a rotazione. Camera di compensazione per pareggiare le ore lavorate fra tutti i pretendenti. I materiali delle lavorazioni devono essere acquistati e/o noleggiati a rotazione tra operatori della zona con prezzi di mercato verificati ex-ante e il tutto dev'essere pubblicizzato sul sito istituzionale dell'Ente Locale

La domanda più pressante sarà: perchè? La risposta è molto semplice, pianificare un'opera pubblica in “economia” rende la gestione economico-finanziaria più semplice, in quanto di parecchie volte meno onerosa dell'appalto pubblico. Essendo molto meno costosa rende immensi benefici alle asfittiche casse dei comuni, che per lo più miglioreranno anche agli effetti del rispetto del patto di stabilità interno, aumentando sicuramente l'avanzo primario. Per sviare il patto di stabilità interno ed i limiti previsti alle spese del personale si è pensato di ricorrere a strutture esterne (come cooperative o associazioni) per l'assunzione di personale.

I benefici: i benefici ricoprono parecchi aspetti della vita sociale basilari per la pacifica e stabile coesistenza. La penuria se non assenza totale dell'offerta di lavoro , il risanamento dei conti pubblici sono e saranno elementi critici della nostra società. Se diffusa su base nazionale può senz'altro contribuire all'inversione del trend del PIL negativo e di conseguenza su basi Macro anche alla diminuzione rapporto Deficit/Pil del bilancio statale. I benefici più sentiti saranno quelli della diminuzione della corruzione.

La legislazione corrente sugli Enti pubblici. Il bilancio partecipativo nella versione più evoluta non necessita dei pareri ex art. 49 del D.Lgs. n. 267/, (aggiornato in DECRETO LEGISLATIVO 18 agosto 2000, n. 267 - Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali. (T.U.E.L))in quanto trattasi di atto di indirizzo non politico.

Cosa dice l'art. ex-49: 1. Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta ed al consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere in ordine alla sola regolarità tecnica del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti impegno di spesa o diminuzione di entrata, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione.

Added by Nicola Saraceni on 30 Sep 2013 at 11:12 AM | Comments (0)
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