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Il Bilancio Partecipativo è un processo decisionale che apre la macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione: è finalizzato ad incidere sulle decisioni, sugli obiettivi e sulla distribuzione di tutti o di parte degli investimenti pubblici.

Con il Bilancio Partecipativo (BP) non si intende la stesura di un documento finanziario, formato da un insieme di calcoli e numeri spesso poco comprensibile agli occhi di non esperti, ma un luogo della democrazia dove il cittadino può cercare di far sentire la propria voce e far emergere i bisogni primari della popolazione.


  • In un periodo di crisi delle istituzioni, come quello che stiamo vivendo è necessario coinvolgere, quanto più possibile, i cittadini nella gestione della “cosa pubblica”, finalizzando tale processo ad una collaborazione interattiva tra i vari settori della società, per la realizzazione di un nuovo modo di convivenza civile nel rispetto delle pluralità delle opinioni.
  • La partecipazione dei cittadini alle scelte della amministrazione si presenta dunque come un utile strumento per superare la crisi della democrazia rappresentativa.
  • Il bilancio partecipativo si presenta come un misto di democrazia rappresentativa e di democrazia partecipativa, fornendo da un lato una maggior prossimità tra le scelte operate dall’amministrazione e gli interessi dei cittadini; dall’altra una più concreta possibilità, da parte dei settori deboli della società, di rappresentare i propri interessi.

Fattori decisivi per attuare il BP

  • Volontà politica
  • Interesse delle organizzazioni della società civile e della cittadinanza in genere
  • Definizione delle regole del gioco
  • Formazione della popolazione e dei funzionari comunali, sia sul Bilancio generale che su quello partecipativo
  • Informazioni sulle date e i luoghi delle riunioni
  • Definizione delle priorità delle scelte tra le richieste avanzate

Fattori decisivi per il futuro

Affinchè il BP possa divenire una pratica normale di governo del territorio è necessario istituzionalizzarlo.
Non è chiaro a tutt’oggi dove inserire il processo di BP all’interno della macchina Amministrativa. Alcuni Comuni lo hanno previsto mediante Linee Guida, altri mediante previsione espressa nello Statuto, altri ancora mediante delibera di Giunta comunale.

Alcuni esempi di Bilancio Partecipativo - Grottammare (Ascoli Piceno)

Le prime città italiane ad attuare il BP sono state Grottammare, Pieve Emanuele e Municipio XI di Roma.

Come un percorso al contrario da oltre oceano, le c.d. <<tre caravelle>> hanno adottato tale nuova metodologia di governo del territorio, dando inizio alla sua diffusione in Italia.

  • GROTTAMMARE
  • Città di 15.000 abitanti in Provincia di Ascoli Piceno.
    Nel 1994 le elezioni amministrative vennero vinte da una lista locale chiamata Solidarietà e Partecipazione.
    Le passate legislazioni ed il mal governo della città favorirono l’adozione di una ulteriore forma innovativa di governo del territorio.
    Per mezzo di una serie di riunioni inizia il ciclo di BP che dura un anno.
    Il processo di BP dura quasi 1 anno

1) Condivisione del progetto (Febbraio): il gruppo promotore delinea le linee guida del progetto

2) Emersione del bisogno (Maggio / Giugno): vengono convocate assemblee di quartiere (Primo turno) nelle quali i cittadini hanno la possibilità di rivolgere domande e segnalare proposte e progetti a livello di quartiere che troveranno copertura finanziaria nel bilancio di previsione dell’anno successivo. In particolare i cittadini presenti alle assemblee possono compilare una scheda o un questionario in cui descrivono l’intervento richiesto.

3) Verifica di fattibilità (Giugno / Agosto): il settore tecnico competente ed il settore finanziario, con la presenza di alcuni componenti del gruppo promotore, valutano la fattibilità delle proposte ricevute, indicando, laddove possibile, una stima dei costi e dei tempi necessari alla loro attuazione. Le proposte sono condivise con il gruppo promotore e quindi comunicate ai cittadini.

4) La scelta delle priorità (Settembre / Ottobre): viene indetto un nuovo turno di assemblee di quartiere (Secondo turno), in cui i cittadini potranno esprimere la propria preferenza tra le proposte che avranno superato la verifica di fattibilità. La Griglia delle priorità (Ottobre) è costruita in base alle risultanze
delle votazioni: si procederà a formulare un'unica griglia delle priorità a livello di quartiere.

5) Bilancio di previsione (Novembre): nella fase finale le proposte con il maggior numero di preferenze a livello di quartiere (entro la quota di bilancio stanziata) saranno inserite nel bilancio di previsione dell’anno successivo”.

A conclusione del ciclo annuale, viene adottato il Regolamento di funzionamento interno che verrà applicato per l’elaborazione del bilancio relativo all’anno successivo, durante il quale verrà attuato il Ciclo di Esecuzione e Controllo. Tale ultima fase inizia con alcuni studi tecnici e termina con l’inaugurazione dei progetti approvati.

I meriti del bilancio partecipativo di Grottammare sono quelli di aver creato una cultura ed un interesse della cittadinanza alla partecipazione, di aver reso possibile un processo democratico, finalizzato all'inclusione di infiniti percorsi partecipativi anche al di fuori della discussione del bilancio partecipativo e ciò mediante il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di cittadini, in particolare del settore privato e dei giovani, tendenzialmente non attivissimi nel processo.

Risvolti più che positivi sono riscontrabili nella qualità di vita della città stessa e nei risultati raggiunti:
+84% di presenze turistiche
+327% di spesa sociale
+ 64% di spesa per la cultura
+ 35% per la spesa urbana

Alcuni esempi di Bilancio Partecipativo - Pieve Emanuele

Città di 18.000 abitanti in Provincia di Milano
Il progetto di bilancio partecipativo prese il nome, non casualmente, di Pieve Alegre e fu proposto, dalla allora Amministrazione locale, nel 2002 al termine di un processo collaborativo svolto nel corso di anni tra la Giunta, il Consiglio, le consulte e le scuole ed inserito sotto l'egida dell'Assessorato alla Cultura e Comunicazione

Il ciclo di BP di Pieve Emanuele è composto da 4 fasi:
- 1) Raccolta delle proposte ed emersione del bisogno. La riunione era aperta a tutti i cittadini, moderata da un facilitatore e supportata da tecnici dell'amministrazione. Veniva compilato un documento comprensivo di tutte le proposte pervenute da inviare all'ente locale per essere vagliato.
- 2) Verifica di fattibilità delle proposte raccolte. Tale compito spettava ai tecnici comunali che giudicavano la possibilità o meno di realizzare quanto richiesto dai cittadini.
- 3) Ordine di priorità degli interventi da attuare. La partecipazione era rivolta a tutti, in questa fase era possibile per mezzo di una scheda predisposta dalla Pubblica Amministrazione, dove erano indicate le proposte che si potevano realizzare, votare l'ordine di attuazione.
- 4) Approvazione del bilancio.

La Giunta di Pieve Emanuele decise di inserire il bilancio partecipativo nello Statuto Comunale, dotandolo di un Regolamento e di una prassi amministrativa strutturata da un documento annuale di linee guida, discusso ed approvato dal Consiglio Comunale.
Tale documento venne adottato il 28/09/06 con deliberazione n. 103 avente ad oggetto: “Bilancio Partecipativo – Attività e Linee Guida 2006” nel quale erano sintetizzati gli indirizzi tecnico-politici e gli obiettivi attesi dall’Amministrazione comunale nell’attuazione del ciclo del bilancio partecipativo.
Le linee guida erano predisposte dall’Assessorato alla Partecipazione e poste all’attenzione del Consiglio Comunale, previo parere della IV Commissione Consiliare permanente per la loro discussione ed approvazione, come previsto dallo Statuto Comunale all’art. 89 comma 3.
Venne creata una struttura ad hoc con uffici comunali preposti a far coincidere l'iter amministrativo con quello di partecipazione al bilancio.

Alcuni esempi di Bilancio Partecipativo - Municipio XI di Roma

Con i suoi 140.000 abitanti, circa il 5% di Roma, da anni svolge la funzione di esempio modello per la grande città, descritto nei paragrafi precedenti.
L'inizio della sperimentazione del bilancio partecipativo è datata 2003.
L'organizzazione del bilancio partecipativo romano si basava sul principio fondamentale della libera partecipazione e votazione di tutti i cittadini, esclusi i minori di 14 anni

I cicli del bilancio partecipativo comprendevano le seguenti fasi:
a) Fase iniziale: elezione dei delegati rappresentanti della collegialità dei partecipanti in un rapporto di 1 a 15 cittadini.
b) Fase centrale: individuazione dei problemi e consequenziale formulazione delle proposte. Presenza di facilitatori della comunicazione e divisione in gruppi di lavoro dei cittadini.
c) Fase finale: votazione delle priorità di intervento

Nel 2007 la Commissione Bilancio del Comune stabilì un accordo circa una percentuale fissa di bilancio da garantire per la realizzazione di alcune opere, scelte dalla cittadinanza.

Attualmente nel Municipio XI di Roma, al cambio dell’Amministrazione, il BP non è più attuato

Alcuni esempi di Bilancio Partecipativo - Comune di Venezia

Il Comune di Venezia, 271.000 abitanti, è stato il primo caso di grande città ad attivare un bilancio partecipativo riconducibile all'esempio della città modello, quale buona pratica da seguire per la città vicina.

Il progetto iniziale si basava sulla formazione di un rapporto stretto tra l'Assessorato al Bilancio e tre Municipalità sperimentali (Lido, Marghera e Favaro Veneto) al fine di non lasciare isolate queste realtà e di organizzare in maniera coordinata ed efficiente gli interventi richiesti dai molti cittadini partecipanti.

Tale partecipazione era promossa attraverso commissioni speciali e forum tematici, aperti a tutti i cittadini, anche stranieri, e dalle associazioni con l’obiettivo di formulare indirizzi e proposte in relazione alla definizione del bilancio partecipativo.

Nonostante la fetta di bilancio messo a disposizione del Comune fosse molto piccola, circa l'1%, gli esiti di tale iniziative furono molto interessanti.

a) Al Lido il progetto di bilancio partecipativo fu fortemente sostenuto da parte dei cittadini, infatti le risorse messe a disposizione provenivano sia dall'ente pubblico sia dalla popolazione stessa. Le riunioni avvenivano all'interno di parrocchie.
b) Marghera riuscì ad attivare una serie di innovazioni metodologiche riguardanti le tecniche di organizzazione e moderazione delle assemblee e il monitoraggio dei rappresentanti. Tutto ciò grazie alla convergenza dei finanziamenti provenienti dall'attivazione della pratica di partecipazione al bilancio e dei fondi provenienti dal progetto europeo LHASA (Large Housing Areas Stabilisation Action).
c) A Favaro Veneto si decise di convergere in maniera decisa verso un unico obiettivo in modo da poter negoziare i fondi erogati per la sperimentazione del bilancio partecipativo dal Comune in maniera più agevol

Alcuni esempi di Bilancio Partecipativo - Comune di Parma

Il Comune di Parma, 183.000 abitanti, applica un bilancio partecipativo
interessante per:

a) la dimensione che tale pratica assume nel contesto cittadino
b) l'orientamento politico della giunta che governa la città (nel 2007 alle elezioni amministrative vinse una lista civica appoggiata dal centro destra)
c) il tentativo di stabilire delle procedure strutturate del processo, con l'ausilio dell'Università di Economia
d) il Regolamento comunale composto da cinque articoli: 1) definizione e finalità, 2) partecipazione al bilancio partecipativo, 3) soggetti che possono partecipare alla votazione, 4) sistema di votazione dei progetti, 5) revisione del Regolamento.


Il bilancio partecipativo di Parma, seppur recente, si è già notevolmente radicato sul territorio, salvo alcune eccezioni, ed è stato recepito dalla popolazione in maniera più che positiva.

1. megoldás: Proposta1

Città di 15.000 abitanti in Provincia di Ascoli Piceno.

Il processo di BP dura quasi 1 anno

Fasi del BP.

1) Condivisione del progetto (Febbraio): il gruppo promotore delinea le linee guida del progetto.

2) Emersione del bisogno (Maggio / Giugno): vengono convocate assemblee di quartiere (Primo turno) nelle quali i cittadini hanno la possibilità di rivolgere domande e segnalare proposte e progetti a livello di quartiere che troveranno copertura finanziaria nel bilancio di previsione dell' anno successivo. In particolare i cittadini presenti alle assemblee possono compilare una scheda o un questionario in cui descrivono l' intervento richiesto.

3) Verifica di fattibilità (Giugno / Agosto): il settore tecnico competente ed il settore finanziario, con la presenza di alcuni componenti del gruppo promotore, valutano la fattibilità delle proposte ricevute, indicando, laddove possibile, una stima dei costi e dei tempi necessari alla loro attuazione. Le proposte sono condivise con il gruppo promotore e quindi comunicate ai cittadini.

4) La scelta delle priorità (Settembre / Ottobre): viene indetto un nuovo turno di assemblee di quartiere (Secondo turno), in cui i cittadini potranno esprimere la propria preferenza tra le proposte che avranno superato la verifica di fattibilità. La Griglia delle priorità (Ottobre) è costruita in base alle risultanze delle votazioni: si procederà a formulare un'unica griglia delle priorità a livello di quartiere.

5) Bilancio di previsione (Novembre): nella fase finale le proposte con il maggior numero di preferenze a livello di quartiere (entro la quota di bilancio stanziata) saranno inserite nel bilancio di previsione dell' anno successivo.

A conclusione del ciclo annuale, viene adottato il Regolamento di funzionamento interno che verrà applicato per l' elaborazione del bilancio relativo all' anno successivo, durante il quale verrà attuato il Ciclo di Esecuzione e Controllo. Tale ultima fase inizia con alcuni studi tecnici e termina con l' inaugurazione dei progetti approvati

Elencare e riassumere i principali vantaggi e i punti di forza di questa soluzione. Indicare chi sono i soggetti interessati dai vantaggi.

Elencare e riassumere i principali svantaggi e problemi di questa soluzione. Indicare chi sono i soggetti interessati dagli svantaggi.

2. megoldás: Proposta2

Città di 18.000 abitanti in Provincia di Milano

Il ciclo di BP di Pieve Emanuele ? composto da 4 fasi:

- 1) Raccolta delle proposte ed emersione del bisogno. La riunione
era aperta a tutti i cittadini, moderata da un facilitatore e
supportata da tecnici dell'amministrazione. Veniva compilato un
documento comprensivo di tutte le proposte pervenute da inviare
all'ente locale per essere vagliato.

- 2) Verifica di fattibilità ? delle proposte raccolte. Tale compito
spettava ai tecnici comunali che giudicavano la possibilità? o meno di
realizzare quanto richiesto dai cittadini.

- 3) Ordine di priorità ? degli interventi da attuare. La partecipazione è
era rivolta a tutti, in questa fase è era possibile per mezzo di una
scheda predisposta dalla Pubblica Amministrazione, dove sono erano
indicate le proposte che si possono potevano realizzare, e votare l'ordine di
attuazione.

- 4) Approvazione del bilancio.

La Giunta di Pieve Emanuele decide decise di inserire il bilancio partecipativo
nello Statuto Comunale, dotandolo di un Regolamento e di una prassi
amministrativa strutturata da un documento annuale di linee guida,
discusso ed approvato dal Consiglio Comunale.

Creazione di Venne creata una struttura ad hoc con uffici comunali preposti a far
coincidere l'iter amministrativo con quello di partecipazione al bilancio.

Pieve Emanuele A Pieve Emanuele attualmente il BP non ? pi?
attivo, la nuova Amministrazione, di uno
schieramento politico differente, ha deciso di
eliminare tale formula di governo. L' ex Assessore al Bilancio Partecipativo di Pieve
Emanuele scrisse malinconicamente in un articolo
intitolato ?Pieve Alegre non ride pi??: ?le tante
sperimentazioni che avevamo lanciato, legato,

Ezt a szekciót még nem állították össze. Segítsen a szerkesztőknek hozzájárulásával!

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3. megoldás: Proposta3

Città con 140.000 abitanti

I cicli del bilancio partecipativo comprendono comprendevano
le seguenti fasi:

a) Fase iniziale: elezione dei delegati
rappresentanti della collegialità ? dei partecipanti
in un rapporto di 1 a 15 cittadini.

b) Fase centrale: individuazione dei problemi e
consequenziale formulazione delle proposte.
Presenza di facilitatori della comunicazione e
divisione in gruppi di lavoro dei cittadini.

c) Fase finale: votazione delle priorità ? di
intervento

Attualmente nel Municipio XI di Roma, al
cambio dell?Amministrazione, il BP non ? pi?
attuato.

Ezt a szekciót még nem állították össze. Segítsen a szerkesztőknek hozzájárulásával!

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4. megoldás: Proposta4

Il Comune di Parma, 183.000 abitanti, applica un bilancio partecipativo interessante per:

d) il Regolamento comunale composto da cinque articoli:

1)
definizione e finalità?,

2) partecipazione al bilancio partecipativo,

3)
soggetti che possono partecipare alla votazione,

4) sistema di
votazione dei progetti,

5) revisione del Regolamento.

Ezt a szekciót még nem állították össze. Segítsen a szerkesztőknek hozzájárulásával!

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