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ILLECITO LICENZIAMENTO

In una Repubblica che vuol dirsi democratica, per Costituzione fondata sul lavoro e sul conseguente diritto di organizzarsi sindacalmente (in ordine art. 1 Principi Fondamentali ed art. 39 Costituzione), ancor oggi assistiamo sconcertati al venir meno dei più elementari diritti del lavoratore in una Società che ancora osa chiamarsi civile.

Tutto ciò per quale motivo? Siamo alle solite:" Per salvaguardare un esiguo numero di privilegiati che mensilmente intascano stipendi d'oro che vanno dai 400mila euro fino agli 800mila."

Pare ovvio (ma ovvio non è) che al Sig. Ferla Salvatore viene contestato, e dato luogo al successivo licenziamento, il suo diritto ad ergersi tutore dei diritti dei lavoratori in qualità di rappresentante.

In data 12 c.m. presso la Sede del Sindacato ADL, alle ore 11.00 si è tenuta una riunione ( presente i media, gli attivisti del Movimento 5 Stelle di cui il Sig. Ferla Salvatore fa parte, che si batte nei comuni, nella Società anche per mettere in luce e denunciare ingiustizia e malaffare e rappresentanti dello stesso Sindacato ) per poter meglio valutare e di conseguenza rendere pubblica l'incresciosa situazione nella quale si è venuto a trovare il sopracitato dipendente SEA Aeroporto con la mansione di Guardia giurata all'interno dello stesso, nonchè coofondatore ADL Malpensa-Aeroporto ed eletto RSU dai lavoratori che hanno riconosciuto in lui la persona più idonea, capace e competente a rappresentarli.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione parlamentare sull'attività antisindacale e ADL ha ichiesto di avere accesso alla documentazione relativa alla concessione dell'appalto per verificare la correttezza del capitolato e se ci sono carenze sotto il profilo dei controlli.

Il Sig. Ferla Salvatore, sempre in qualità di dirigente sindacale, ha denunciato più volte, per il bene di tutto il personale da lui rappresentato, il mancato controllo e la non corretta esecuzione del protocollo di sicurezza (legge 81/08 testo unico sicurezza sul lavoro).

Com'è evidente il Sig. Ferla si è trovato a pagarne le conseguenze con un atto di illecito licenziamento, ed appare chiaro anche ad uno sprovveduto come una persona sempre in prima linea e che si batte denunciando gravi situazioni vienga di proposito messa in cattiva luce con azioni di mobbing volte a squalificarlo e fermarlo nell'azione di denuncia, intimorendolo mediante contestazioni inique e scorrette come l'addebitargli ritardi di due o tre minuti nella timbratura di ingresso al lavoro cosa che agli altri dipendenti non veniva rilevato.

La professionalità del Sig. Ferla Salvatore è sempre stata impeccabile e diligente ma il pretesto per licenziarlo lo si è voluto trovare a tutti i costi. Una frase fuori dal contesto di lavoro, tenutasi durante una pausa ed in qualità di dirigente sindacale e non di dipendente SEA è stata strumentalizzata per raggiungere lo scopo al quale si voleva arrivare.

La frase in questione sarebbe un generico discorso fatto sulla realtà del lavoro e sui dipendenti spesso precari che vivono nell'angoscia di venire licenziati e che perciò non osano manifestare e pretendere i loro diritti per paura di ritorsioni ( e Dio sa se ce ne sono ogni giorno!) e di perdere il conseguente reddito di sostentamento.

" Tutti hanno diritto di pretendere, anche la prostituta con il suo magnaccia ". Con tale frase il Sig. Ferla non intendeva assolutamente denigrare nessuno. Al limite lo si può tacciare di volgarità ma non di azione passibile di licenziamento o reato di ingiuria, in quanto non si riferiva a nessuno in particolare) ma rilevare situazioni incresciose di sudditanza psicologica dei lavoratori.Per questa vicenda solidarietà gli è stata offerta anche da altre sigle sindacali come CUB e COBAS e da partiti, al momento non meglio precisati.

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