“Non è un gioco”: combattere gioco d’azzardo e ludopatie a San Jacopo
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×Creare nel quartiere un tessuto (cittadini, scuole, commercianti) sensibile al problema del gioco d’azzardo per contrastare la pratica del gioco ed i suoi aspetti patologici attraverso la creazione di un circuito “no slot” e di un punto informativo per le problematiche legate alle ludopatie. Si tratterebbe di un progetto pilota per sperimentare approcci e metodi da estendere poi in futuro a tutta la città.
Nel quartiere, così come in tutta la città, esistono numerosi piccoli esercizi commerciali (tabacchi, bar, circoli) che mettono a disposizione diverse postazioni di newslot e vlt e tutte le altre possibili formule di gioco d’azzardo (es. gratta e vinci, etc.). Alcuni di questi, inoltre, sono posti nelle vicinanze di quelli che la recente legge regionale in materia definisce “luoghi sensibili” (istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale), dai quali gli esercizi che offrono gioco d’azzardo dovrebbero distare almeno 500 metri, misurati secondo il percorso pedonale più breve. Dato che nonostante la presenza di una legge regionale che fissa alcune regole continuano a fiorire servizi relativi al gioco d’azzardo, la sensazione è che il settore sia significativamente fuori controllo e che non vi siano adeguate sorveglianza e regolamentazione da parte dei soggetti pubblici preposti. Tale disponibilità di svago, dunque, fa crescere la pratica del gioco d’azzardo tra i residenti nel quartiere, e non solo, e rischia di alimentare gli aspetti patologici del gioco d’azzardo. Inoltre, collegati a questi aspetti, ci sono tutta una serie di mondi criminali (microcriminalità, criminalità organizzata, usura, etc) che trovano terreno fertile.
Esistono esperienze a cui ispirarsi per raggiungere l'obiettivo? Tra le possibili soluzioni/iniziative già messe in atto, quali hanno raggiunto migliori risultati e quali peggiori? Perché?
Chi riceverà dei vantaggi e degli svantaggi dal raggiungimento dell'obbiettivo e dalle soluzioni proposte? Tali soggetti sono stati coinvolti nella discussione di questa proposta? In che modo?
Perché un progetto del genere possa avere successo, occorre che siano coinvolti tutti gli attori che nel contesto rionale e cittadino si occupano a vario titolo e con differenti funzione di gioco d’azzardo e ludopatie:
- Comune di Livorno
- Agenzia dei Monopoli
- Forze dell’ordine
- Esercenti di attività commerciali e Circoli ricreativi
- Rappresentanti di categoria degli esercenti (Confcommercio, Confesercenti, etc)
- Centri Scommesse
- Associazioni (Vivisanjacopo, Libera, Associazione consumatori e altre)
- Ippodromo
- Ausl - Sert Settore Ludopatie
- Comunità Terapeutica San Benedetto
- Parrocchie San Jacopo e Sette Santi
- Scuole locali
- Enti di ricerca
Solution 1: Percorso di sensibilizzazione
Attivare un percorso di sensibilizzazione rivolto alla cittadinanza, agli esercenti, agli enti pubblici, ai decisori politici e amministrativi attraverso azioni congiunte e sinergiche da parte dei soggetti attuatori:
- costruzione di un gruppo di lavoro dei soggetti attuatori
- studio comparato e produzione di materiali informativi sulla situazione del gioco d’azzardo in Italia, Toscana e nel comune di Livorno
- diffusione dell’iniziativa e dei materiali attraverso incontri pubblici
- incontri formativi/informativi per gli esercenti
- incontri mirati con Amministrazione Comunale, Agenzia dei Monopoli, Forze dell’ordine, esercenti e rappresentati di categoria degli esercenti per la regolamentazione del settore
- Sperimentazione di un circuito ‘no slot’ all’interno del quartiere San Jacopo come progetto pilota (da estendere poi, eventualmente, all’intero territorio comunale), in linea con le previsioni normative della Legge Regionale 57/2013 (recentemente integrate dalla LR 85/2014) e del relativo regolamento di attuazione
Solution 2: Punto informativo su gioco d’azzardo e ludopatie
Creazione un punto visibile d’ascolto e di aiuto di primo livello, per affrontare la tematica correlata alle ludopatie, all’interno della ex Circoscrizione 3, che sviluppi le strategie di supporto e di aiuto per contenere il fenomeno e sostenere le famiglie, orientando i diretti interessati a strutture di secondo livello (della ausl o delle strutture convenzionate specifiche).
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