estrazione co2, produzione alimenti, energia, fibre naturali
informazione agli utenti, dimensionamento impresa e creazione filiera, reperimento finanziamenti,
i mercati dell'itticoltura, della coltivazione di microalghe, di funghi, del biologico in genere, della canapa sono in crescita
essendo settori strategici i più interessati sono le grandi aziende e le multinazionali, lo fanno senza tanto clamore. eppure
di queste opportunità le amministrazioni non informano adeguatamente gli agricoltori, in casi di crisi come quelle di Pescia e Pistoia
con terreni super inquinati e le molte strutture esistenti in abbandono ( serre ), queste produzioni consentirebbero l'accesso al lavoro
in tempi rapidi e costi bassi, tranne che per la canapa e l'ortofrutta tutte produzioni fuori terra
1-nei mari c'è sempre meno pesce, chi alleva pesce sia d'acqua dolce che salata aumenta gli affari.
2-come tutti i materiali biologici la canapa sarà sempre più usata, è poco esigente, rustica e di facile coltivazione, rigenera il suolo,nel
capannorese e nel bientinese si è attivata una filiera per la produzione di pannelli isolanti in canapa
3-alcune varietà di funghi sono nutrienti di alto valore biologico, crescono su scarti organici che potrebbero essere riciclati e direttamente usati come substrato, dopo la raccolta dei funghi il resto è ancora utilizzabile come cibo per animali
4-più complesso il discorso delle microalghe per la moltitudine di organismi unicellulari coltivabili ed i differenti usi, in sintesi per
crescere sequestrano co2 come nussun altro organismo in natura, contengono le più alte pecentuali di olio (biocarburanti) ed i resti
continuano ad essere ottimi nutrienti ( una delle alghe più conosciute è la spirulina ), da noi si coltivano in serra, in vasche o in
fotobioreattori; anche le alghe marine hanno lo stesso trend di crescita; in Italia la produzione è scarsa (Imperia, Verona, Modena, la maggior parte produzioni con forte componente tecnologica, produzioni ad elevato valore aggiunto per aziende specializzate), mentre la Francia vanta una discreta produzione a marchio biologico,
la richiesta di prodotto europeo aumenta e l'Italia, un paese dal clima adatto può sfruttare queste opportunità meglio dei
paesi più a nord
5- sulle coltivazioni ortofrutticole ancor meglio, da mord a sud il nostro paese rappresenta quanto di più ricco e
bio diverso si possa produrre; in questo caso entrano in gioco ancor più i concetti di consumo critico e l'organiz
zazione delle filiere corte, quindi produrre e consumare localmente, un futuro inevitabile che non vorremmo ve
der dominio di grandi aziende latifondiste, eppure il rischio aumenta tanto più i piccoli aspettano ad insediarsi
sul territorio diventando coltivatori diretti
studiosi ed università, microbiologi, ingegnieri, finanziatori ed imprenditori, fonti, studi, statistiche, aziende, merketing in corso di aggiornamento
informazione e propaganda delle opportunità economiche (lavoro) e della ecocompatibilità delle produzioni, domanda di sostegno ad enti pubblici nei setttori competenti, regione, associazioni agricoltori, università, coinvolgimento aziende operanti nella filiera, non solo in toscana ma in tutta Italia, stesura di un progetto d'impresa o piano d'affari
Solution 1:
PREMESSA
in agricoltura occorre sempre un terreno dimensionato alla/e produzioni scelte e ai requisiti minimi all'iscrizione come impresa
agricola (coltivatore diretto a titolo principale) che sia individuale o società agricola o cooperativa (minimo 3 persone), a seconda di
cosa si coltiva è necessaria una certa dimensione ( che da luogo ad un n° di giornate lavorative annuali sufficienti per ottenere
l'iscrizione alla camera di commercio)
un esempio tra i più semplici ma anche più gettonati è la coltivazione orofrutticola, meglio se biologica, anche perchè sempre più
consumatori la richiedono,
tralascio la parte burocratica salvo dire che uscirà il piano di sviluppo rurale per il 2014 ed i relativi finanziamenti pubblici, riservati
a chi ha non più di 40 anni
apparte l'ovvio vantaggio di lavorare in un mercato in crescita i coltivatori diretti hanno diritto a spazi riservati nei mercati settimanali,
previa domanda possono vendere come ambulanti su tutto il territorio regionale, godono di una tassazione ridotta, possono
operare localmente e fare vendita diretta
devono avere un locale a norma per il confezionamento alimentare ( anche per lo sfuso ) e lo stoccaggio
un veicolo adatto per il trasporto della merce
il terreno deve essere adeguato alla coltivazioni scelte o viveversa sapere cosa si può coltivare sul terreno scelto,
irrigabile, una serra più o meno grande
avere un bagaglio di nozioni tecniche minimo
le verdure e la frutta sono molte, ci si può anche specializzare alla coltivazione di alcune specie e non di tante, sapendo che meno
varietà significa fare quantità maggiori ed un programma di vendita relativo
alcune verdure hanno cicli di produzione molto brevi, si può vendere la merce entro 4-6 settimane dalla semina, altre medi, altre lungh
con maggiori investimenti di laboratorio si può trasformare la produzione in conserve o altro aumentando il valore aggiunto;
per il biologico è necessaria una certificazione da parte di uno degli enti preposti allo scopo, per ottenerla il terreno non deve essere
inquinato e sufficientemente lontano da strade trafficate, fabbriche etc.
trovato il sito e deciso cosa coltivarci si fanno le prime lavorazioni agricole, diverse a seconda dei casi e della stagione
se si chiedono finanziamenti pubblici occorrono mesi prima di ricevere qualcosa, si deve avere la capacità d'investire almeno un
30-60% dell'investimento totale previsto comunque, a prescindere dalla entità dei fondi ottenuti
non viene finanziato l'acquisto del terreno
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