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Contributi alla proposta [Sintesi] Programma regionale

Si potrebbero incentivare progetti di Piccola Distribuzione Organizzata (PDO) che coinvolgano gruppi di acquisto solidale (GAS) e piccoli produttori locali. L'idea è quella di realizzare un sistema di vendita che batta la GDO (parcheggi, distribuzione sul territorio orari conitnuati), sul loro stesso terreno ma dando spazio a produzioni locali, imprenditori locali e possibilmente a km0, incentivando il più possibile le produzioni biologiche.
TAVOLO DI LAVORO ENERGIA:
Inserito contributo completo https://docs...
Il problema di sottrazione di tempo alle altre attività scolastice ordinarie o peggio di aggravio di impegni agli studenti, con ore in più di scuola non esiste. Infatti non vi è possibilità alcuna che la regione Sardegna possa modificare o istituire nuove discipline , come appunto attività laboratoriali , delle educazioni: Convivenza civile, lingua sarda, attività teatrale, giornalismo scolastico ecc. I programmi scolastici, sono prerogativa esclusvamente ministeriale. È invece certo che la regione possa destinare dei fondi all'inizio di ogni anno scolastico, da utilizzarsi nelle attività suddette, nell'ambito orario della quota di curricolo locale che è attualmente pari al 20% del totale annuo del monte ore di attività previste nel piano dell'offerta formativa di ciascuna scuola, integrabile con altre attività previste dall' ampiamento del POF medesimo.
Hai ragione i programmi scolastici sono prerogativa ministeriale....non mi è chiaro come il monte orario del 20 non incida sul monte orario settimanale, ovvero se io utilizzo per un POF le ore curricolari finanziabili dalla Regione o le sottraggo alle materie istituzionali o aggravio l'impegno complessivo degli studenti. O forse le ore non utilizzate sono buchi formativi in calendario??
In merito all'introduzione delle nuove materie sono favorevole alla reintroduzione dell'educazione civica, all'educazione ambientale/alimentare ed ai laboratori manuali ma dovremmo indicare a quali materie sottarre il tempo visto e considerato che l'orario scolastico spreme già a sufficienza i piccoli studenti. L'educazione alla musica è già inserita nei programmi della scuola primaria e riguardo agli orti, che trovo assolutamente formativi, credo sia opportuno specificare come gestire i rischi associati all'attività visto e considerato che molti insegnanti si rifiutano di svolgere l'ora di attività motoria (una sola ora alla settimana di educazione fisica è di per se uno scandalo) per non assumersi il rischio che qualche bambino si faccia male.
Ogni tipo di acqua presenta una sua particolare contaminazione o sostanze indesiderate.
Tutte però sono accomunate dalla presenza di micro contaminanti emergenti.
La disinfezione con ozono di acque ad uso umano Una delle applicazioni più importanti ed efficaci dell’ozono riguarda la disinfezione delle acque destinate al consumo umano, data la destinazione d’uso della stessa. Attualmente grandi città come Amsterdam, Mosca, Parigi ma anche Torino, Firenze, Bologna e Ferrara possiedono impianti che forniscono acqua potabile prelevata da fiumi e trattata con ozono.
Il vantaggio principale dell’ozono, ad esempio rispetto al cloro, che viene utilizzato spesso per la potabilizzazione dell’acqua, è che il primo sterilizza nettamente meglio sia nei confronti dei batteri che dei virus; inoltre l’ozono non altera le caratteristiche dell’acqua, in particolare il sapore. Condizione necessaria per la distribuzione centralizzata dell’acqua potabile è operare una disinfezione/sicura.
L’ozono si distingue per alcuni importanti vantaggi quali:
Degrada composti organici complessi non biodegradabili;
Ha un elevato potere ossidante;
Svolge un’energica azione disinfettante;
Elimina eventuali odori o sapori sgradevoli nell’acqua;
Non forma alogeno derivati/trialometani;
L’ossigeno, suo prodotto ridotto, non è tossico e non richiede alcun trattamento di eliminazione.
L’ozono svolge un’azione disinfettante superiore a qualsiasi altro prodotto ossidante unitamente alla proprietà di non rilasciare alcun odore e sapore all’acqua. Oltre all’azione disinfettante, poi, l’ozono svolge ulteriori funzioni vantaggiose:
Inibisce la crescita algale;
Ossida i composti inorganici presenti nelle acque allo stato ridotto ( per es. ferro e manganese)
Distrugge o degrada i microinquinanti organici quali acidi umici metaboliti delle alghe, limitando cosi la ricrescita dei microrganismi;
Innalza il potenziale redox;
Migliora la flocculazione;
Rende biodegradabili i microinquinanti organici.
Tra queste azioni, di fondamentale importanza è l’ossidazione dei composti inorganici, che spesso troviamo nelle acque sotterranee. Il Ferro e il Manganese, infatti, presenti nelle acque di falda nella loro forma ridotta, ne compromettono le caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore) e comportano problemi di corrosione alla rete di distribuzione.
Con il graduale esaurirsi delle sorgenti di acqua naturalmente potabile (sorgenti di acque profonde), si sta sempre più ricorrendo all'acqua di origine superficiale. L'acqua superficiale, chiamata acqua freatica, è soggetta ad ogni forma di inquinamento ambientale anche derivante da fertilizzanti e pesticidi.
Clorazione
È il trattamento di disinfezione più diffuso che garantisce l'igienicità dell'acqua per tutto il suo percorso fino all'utenza, ma può generare sottoprodotti tossici e altera il sapore dell'acqua.
Azione disinfettante
L'azione battericida è svolta dal cloro e dai suoi derivati (ipocloriti e biossido di cloro).
Tale azione si estrinseca come azione ossidante e tossica sul protoplasma della cellula e soprattutto come azione inibitrice dei processi enzimatici; l'azione ossidante è importante per la distruzione dei virus mentre
l'azione tossica ed inibitrice determina il blocco del metabolismo dei batteri.
Per contro il cloro è inadatto all'inattivazione di spore batteriche e protozoi (es. cryptosporidium parvum); per questi tipi di microrganismi risultano più efficaci, l'ozonizzazione, l'attinizzazione e la filtrazione su membrana.
Il cloro è però inadatto all'ossidazione dei composti organici poiché danno origine a dei sottoprodotti clorati che possono essere più pericolosi delle sostanze da cui derivano (es. trialometani).
La presenza di fenoli può creare sottoprodotti (clorofenoli) che alterano il sapore e l'odore dell'acqua
Il biossido di cloro invece oltre al ferro ossida efficacemente anche il manganese trasformandoli in ossidi insolubili facilmente eliminabili mediante filtrazione.
Inoltre questa sostanza non ossida il bromuro non creando bromati o altri prodotti bromorganici e non reagisce con l'ammonio - non si formano clorammine.
Infine ossida efficacemente i fenoli e tutti quei composti che alterano il sapore e l'odore e decolora efficacemente gli acidi umici e fulvici.
Non forma trialometani.
La presenza nell'acqua di cloro libero è importante per rendere l'acqua batteriologicamente pura fino al rubinetto delle utenze, prevenendo inquinamenti accidentali lungo il percorso dell'acqua.
Può capitare però che dosaggi sbagliati in eccesso facciano acquisire all'acqua sapore e odore sgradevoli dovuti al cloro o ai clorofenoli e inoltre può danneggiare l'apparato digerente.
Ozonizzazione
L'ozonizzazione è una tecnica di disinfezione delle acque che impiega ozono (O3).
L'azione ossidante del ozono avviene in due modi: direttamente tramite O3 (selettiva) e attraverso il radicale OH di formazione secondaria (non selettiva).
4. DISINFEZIONE
L’Ozono distrugge la membrana cellulare dei batteri.
Per il raggiungimento dei risultati i microrganismi devono essere in contatto con O3 (mg/l) per un certo periodo di tempo (minuti)
Vantaggi e svantaggi
L’ozono rispetto al cloro:
ha una maggiore efficacia nei confronti di batteri e virus e in concentrazione elevata anche nei confronti dei protozoi;
non determina l'insorgere di cattivi odori e sapori;
se l'ozonizzazione è ben eseguita garantisce una quantità molto ridotta di sottoprodotti pericolosi per la salute umana (vedere sottoprodotti della disinfezione) e la distruzione di cattivi odori.
Inoltre l'utilizzo dell'ozono porta all'ossidazione e alla conseguente rimozione delle sostanze inorganiche presenti nell'acqua, come il ferro, il manganese , il cianuro, l'arsenico.
Provvede alla distruzione di diversi microinquinanti organici - come fitofarmaci, fenoli e detergenti - in maniera più efficace del cloro; infatti risulta più attivo nella demolizione di molecole complesse.
Ha però l'inconveniente di avere un costo elevato e avendo un decadimento rapido, non consente una copertura igienica dell'acqua fino all'utenza e pertanto non può essere l'unico trattamento di disinfezione.
Infine in presenza di acque contenenti bromuri dà origine a bromati che rientrano tra i sottoprodotti della disinfezione
Trialometani[modifica | modifica sorgente]
Tra i sottoprodotti più pericolosi della disinfezione troviamo i trialometani o THMs (TriHaloMethanes).
Quelli principalmente presenti nell'acqua potabile sono: cloroformio, bromoformio, bromodiclorometano, dibromodiclorometano.
Queste sostanze sono sospettate di creare danni al fegato, reni e al sistema nervoso centrale e sono inoltre considerati cancerogeni per l'uomo (2B per la IARC - probabile cancerogeno).
Si formano per reazione tra il cloro e la materia organica presente nell'acqua; si possono formare anche per reazione col propanone (sotto prodotto dell'ozono).
D.lgs n.31/2001 prevede un limite massimo di trialomentani pari a 30 µg/L.
Dalle ultime analisi dell’acqua in varie condotte idriche della Sardegna risultano alti contenuti di “nitriti”.
"Il nitrito e' il radicale univalente (NO2-) di un composto che lo contiene, come un sale o un estere di acido nitroso. Forma e ricopre varie superfici (a partire dai cateteri o dai tubi per l'acqua). I batteri nitrificatori come i Nitrosomas (batteri del ciclo dell'azoto, trasformano l'ammoniaca in nitrito) si presentano principalmente come biofilms fissati su una superficie. Ciò significa che i Nitrosomas potrebbero ricoprire la parte interna dei tubi di acqua, producendo quindi nitriti che potrebbero inquinare la nostra acqua."
EFFETTI SULLA SALUTE
Quando il nitrito entra nella circolazione sanguigna, reagisce con l'emoglobina e forma un composto chiamato metaemoglobina. Tale composto riduce la capacità del corpo di trasportare l'ossigeno.
La condizione è estremamente seria se non è curata: la morte avviene quando il 70 per cento dell'emoglobina del corpo e' stato convertito in metaemoglobina.
. L'aggiunta di sostanze chimiche all'acqua (l'ipoclorito nello specifico) provoca la formazione di altri composti, molti dei quali tossici poiché possono provocare, tra l'altro, malattie croniche e tumori e leucemie.
L'ipoclorito dà origine soprattutto a TRIALOMETANI:  il più conosciuto di questi, anche tra i non addetti ai lavori, è il cloroformio. Da esperimenti di laboratorio su topi, è risultato che i trialometani sono cancerogeni e danneggiano fegato e reni. Si ritiene che siano tossici anche per l'uomo.
Una ricerca dell'Istituto Superiore della Sanità mette in evidenza inoltre come l'impiego di cloro nella disinfezione selezioni forme di microbi resistenti, "fenomeno tanto maggiore quanto più si usino disinfettanti blandi, come l'ipoclorito, a dosi basse".
Questo trattamento favorisce anche la lesione delle tubature.
Le copie dei referti delle analisi ritirati dalla ASL di competenza denunciano l'anomalia dei contenuti inquinanti delle acque pubbliche e soprattutto dell'uso esagerato del cloro e cloruri...
L'acqua erogata da Abbanoa si disperde per il 60% nel viaggio verso i centri abitati...
nelle tubature dei centri abitati vi sono ancora altre importanti e frequenti perdite...
in alcuni centri abitati le tubature sono vecchie e fabbricate in materiale di amianto mai sostituite...
BOLLETTE PAZZE: durante la petizione che noi attivisti abbiamo fatto porta a porta a Gonnesa, ci siamo accorti (anche grazie alla testimonianza dei cittadini e alle confidenze di un impiegato della società Abbanoa) che le bollette vengono consegnate con forte ritardo con lo scopo di far cumulare i metri cubi di consumo perchè nell'elenco costi, la fascia successiva alla prima ha un costo maggiore, e così via con la terza fascia...in Gonnesa, per esempio, sono state consegnate bollette di importi totali da 3.500 fino a 40.000 euro, con conseguente distacco dell'erogazione dell'acqua presso famiglie con figli minorenni. L'esempio di Gonnesa, da ciò che si legge sui giornali, è diffuso in quasi il territorio sardo.
E' un problema di primaria importanza che va avanti da anni, per cui occorre trovare una immediata soluzione.
Propongo alcuni incontri fisici, per fare la ricognizione delle idee e dei materiali già disponibili su AIRESIS. a tal fine, offro la struttura attrezzata a Oristano per accogliere un tavolo progettuale aperto ai redattori della sintesi del punto 3) ISTRUZIONE, aperto a chi chiunque tenga a cuore le problematiche della scuola e avesse qualcosa da dire in proposito. Si potranno stabilire i dettagli degli incontri nel caso la presente proposta incontrasse il favore degli interessati.
I tempi sono maturi per arrivare a una sintesi condivisa del programma regionale, anche sul tema istruzione, coerente con i principi e gli obiettivi che promuove il movimento 5 Stelle su questo fondamentale argomento a cui sono convinto sia legato il funzionamento generale e il futuro non solo della Scuola pubblica ma anche della Società Della Sardegna e dell'Italia.
Quando dite "Secondo la legge d'autonomia, esiste una quota regionale per introdurre nuove materie nella scuola dell'obbligo, anche se mancherebbe poi una legge nazionale di riferimento." vi riferite all'articolo 5 dello statuto? "Art. 5
Salva la competenza prevista nei due precedenti articoli, la Regione ha facoltà di adattare alle sue particolari
esigenze le disposizioni delle leggi della Repubblica, emanando norme di integrazione ed attuazione, sulle
seguenti materie:
a) istruzione di ogni ordine e grado, ordinamento degli studi".

Sono d'accordo in particolare riguardo all'educazione civica, che dev'essere anzitutto orientata al rispetto dell'ambiente,nella lotta ai rifiuti,agli incendi. Si deve invertireil processo e far si che siano i bambini ad educare i genitori. Ci vorrebbe qualche insegnante interna al movimento che abbia un occhio "dentro la scuola" e ci sappia indicare le lacune maggiori, le pratiche da iniziare.
A mio parere, prima di spingere il dettaglio sino a particolari tecnici, sarebbe opportuno particolareggiare meglio la proposta sui metodi risoluziotivi delle problematiche dell'attuale gestore unico.Mi riferisco allo spinoso "problema Abbanoa" che vedo indissolubilmente legato all'affermazione "L'acqua è un bene pubblico e non va pagata". Attualmente tale affermazione è assolutamente inapplicabile dal momento che tutto quanto necessario al funzionamento della "macchina" del servizio idrico integrato si paga: risorse umane, energia elettrica, reagenti chimici, smaltimento rifiuti, manutenzione (uomini, mezzi e materiali), ecc. L'affermazione precedentemente fatta è quindi NON ATTUABILE perchè il costo di un bene pubblico viene comunque pagato dalla comunità che, seppur NON onorando una bolletta specifica (Abbanoa, in questo caso), corrisponderà il costo del bene prodotto attraverso apposita tassa, che ne abbia fruito o meno ed indipendentemente dalla quantità. Secondo me questo principio può essere valido per tutti coloro che hanno diritto ad accedere al servizio in quanto essenziale ma che non possono materialmente pagarlo. In questo caso ritengo giusto paghi lo Stato/Regione Autonoma. Per tutti gli altri, trattandosi di una risorsa primaria, classificabile anche come "bene", ritengo giusto che paghino quanto consumato. Per contro, per esempio, ritengo che debbano essere pesantemente sanzionati gli sprechi (vedi irrigazione di aree verdi private) e vietati gli sprechi pubblici (irrigazione aree verdi pubbliche, pulizia delle strade, ecc) che possono facilmente essere eseguiti con acqua grezza invece che potabile. Faccio anche notare che l'ozono non può essere utilizzato come disinfettante lungo tutta la rete in quanto non possiede la persistenza necessaria per garantire il rispetto dei parametri batteriologici in ogni terminale.Scusate la lunghezza. Con umiltà e cordialità
A mio parere, prima di spingere il dettaglio sino a particolari tecnici, sarebbe opportuno particolareggiare meglio la proposta sui metodi risoluziotivi delle problematiche dell'attuale gestore unico.Mi riferisco allo spinoso "problema Abbanoa" che vedo indissolubilmente legato all'affermazione "L'acqua è un bene pubblico e non va pagata". Attualmente tale affermazione è assolutamente inapplicabile dal momento che tutto quanto necessario al funzionamento della "macchina" del servizio idrico integrato si paga: risorse umane, energia elettrica, reagenti chimici, smaltimento rifiuti, manutenzione (uomini, mezzi e materiali), ecc. L'affermazione precedentemente fatta è quindi NON ATTUABILE perchè il costo di un bene pubblico viene comunque pagato dalla comunità che, seppur NON onorando una bolletta specifica (Abbanoa, in questo caso), corrisponderà il costo del bene prodotto attraverso apposita tassa, che ne abbia fruito o meno ed indipendentemente dalla quantità. Secondo me questo principio può essere valido per tutti coloro che hanno diritto ad accedere al servizio in quanto essenziale ma che non possono materialmente pagarlo. In questo caso ritengo giusto paghi lo Stato/Regione Autonoma. Per tutti gli altri, trattandosi di una risorsa primaria, classificabile anche come "bene", ritengo giusto che paghino quanto consumato. Per contro, per esempio, ritengo che debbano essere pesantemente sanzionati gli sprechi (vedi irrigazione di aree verdi private) e vietati gli sprechi pubblici (irrigazione aree verdi pubbliche, pulizia delle strade, ecc) che possono facilmente essere eseguiti con acqua grezza invece che potabile.
Per quanto concerne la questione dell'ozono, faccio notare che la disinfezione nel ciclo di potabilizzazione non può essere utilizzata come disinfettante in rete in quanto non possiede la persistenza necessaria per garantire il rispetto dei parametri batteriologici in ogni terminale di rete.Scusate la lunghezza
CONTRIBUTO RIFIUTI
Si potrebbero importare solo prodotti con imballaggi biodegradabili, oppure obbligare le ditte a portarsi via gli imballaggi. È un metodo efficace e veloce, basta fare delle leggi. Questo ridurrebbe notevolmente i rifiuti indifferenziati da smaltire.

BIOMASSE
Secondo me le biomasse possono essere una soluzione in alcuni casi, , si possono tenere i boschi puliti in questo modo

ROYALTIES
Più che mettere delle ROYALTIES, più efficace ancora sarebbe trovare le pecche in questi grandi gruppi, i danni nascosti che compiono. Se li incastri, chiudono proprio.

GASDOTTO ALGERIA
Come riporta il seguente articolo: http://www.m..., la questione fortunatamente sembra andare verso l'affossamento del progetto. Cionondimeno bisogna mantenere la guardia alta e dire chiaro e tondo che la Sardegna non ha alcun bisogno di energia proveniente dall'esterno, tantopiù con l'attuale bassa industrializzazione: ENERGIA DALL'ESTERNO SIGNIFICA SCHIAVITU' NEL FUTURO.

TERMOVALORIZZATORI
Sto finendo di rielaborare dei dati rilasciati da Arpas che indicano come l'attuale gestione rifiuti sia stata fallimentare. Pubblicherò un resoconto a breve come nuova proposta. In ogni caso la questione è primaria e dobbiamo avere le idee molto chiare al riguardo.
Obbligare alla bonifica del Territorio, stabilendo controlli periodici e sanzioni qualora non venga bonificato nei termini
Cerchiamo di inserire solo i punti salienti. Gli approfondimenti mettiamoli qui http://bit.l...
Spostare tutto "ISTRUZIONE E RICERCA" nello " Spazio Approfondimento: http://bit.l... " e indicare solo i punti salienti.
Altro aspetto che leggendo e rileggendo la proposta mi è sfuggito in origine:
Le aree naturali protette e le strutture ad esse pertinenti, precedentemente adibite ad uso militare, potranno essere fruite dal pubblico. Queste aree possono essere designate per l'organizzazione di convegni, mostre, eventi musicali, canori, teatrali, istituzionali, etc... etc... l'importante è che restino a disposizione e aperti alla comunità. Non vorrei, come è accaduto e sta accadendo in altre realtà cittadine, che vengano concesse in affitto e usati per fini speculativi del tipo alberghi, ristoranti, pizzerie, discoteche... e via discorrendo. Il che snaturerebbe la qualità della proposta, convertendo la destinazione d'uso militare in una di tipo privatistico. Ultimamente emergono situazioni nelle quali, palazzi di una certa rilevanza storica e architettonica, vengono usati come fast food, gelaterie etc... svilendo l'intera operazione di recupero e restituzione del bene alla comunità.
Ho riletto oggi dopo molti giorni la sintesi del programma regionale ed ho notato che tutto è tranne che una SINTESI.
Il riordino generale di alcune proposte sulla base di macro-argomenti ancora non è completo, ci sono ancora troppi punti che andrebbero ricollocati o raggruppati in argomenti più generali. Si stava iniziando a farlo i primi giorni ma poi ci si è fermati e non ci son state più variazioni in tal senso.
Ci sono punti esageratamente descritti fino al più piccolo dettaglio (ad es. i punti 3-Istruzione, 12-Energia, 18-Connettività) ed altri appena accennati ed assolutamente poco sviluppati. E sia l'una che l'altra cosa rendono il programma difficile e poco interessante da leggere, sia nella parte troppo dettagliata e lunga che farebbe spazientire chiunque, sia nella parte poco approfondita perché non fa proposte sostanziali.
Sarebbe interessante fare per tutti i punti quanto fatto per il punto 16-Sanità, che nel titolo parla di "esame critico del sistema di riforma sanitaria... volto a renderlo più efficiente ed efficace, previa valutazione dei diversi aspetti tecnici, normativi ed economici" e poi rimanda con un link ad un documento estratto da uno dei tavoli di lavoro sul tema. Documento che poi può essere a sua volta sintetizzato e/o commentato punto per punto per un ulteriore dibattito migliorativo/interattivo con chi sia direttamente o indirettamente interessato all'argomento e voglia approfondire.
Il programma regionale che dovremmo portare in campagna elettorale, deve nascere dalle idee condivise degli attivisti e dei cittadini che si sono avvicinati ai banchetti, deve essere semplice, fatto in stile punto-elenco di facile lettura e con argomenti chiave che stimolino l'attenzione, la curiosità e la voglia di approfondimento delle persone su temi dei vari macro-argomenti e sui problemi che si vogliono risolvere.
Poi potremmo creare dei mini opuscoli tematici (uno per ciascun punto) da distribuire a chiunque abbia voglia di approfondire.
Proporrei ai relatori di stabilire una riscrittura effettivamente sintetica e di facile lettura non solo per l'attivista, ma soprattutto per l'elettore a partire da chi dispone di modesti strumenti culturali. Quindi si riparte per un ulteriore passaggio migliorativo se c'è il tempo prima della stesura definitiva, condivisa e approvata in Assemblea-Conferenza fisica
A mio parere in questa parte di proposta di programma manca innanzitutto un chiaro e preciso riferimento al doveroso rispetto del referendum di 2 anni fa sull'acqua bene pubblico non privatizzabile.
Solo dopo questo assioma si possono introdurre tutte le proposte per migliorare l'attuale fruizione dell'acqua e per migliorare le sua qualità organolettiche per gli usi domestici.
Vedrei comunque l'argomento "acqua" meglio inserito in un più ampio macro-argomento, magari AMBIENTE.
Io legherei questo punto con quello Trasporti e lo denominerei Infrastrutture e Trasporti. E aggiungerei ai ounti elencati nei Trasporti tutta la parte dello sviluppo dei sistemi di collegamento interno ed esterno (ferrovie, strade, porti, aeroporti mpiste ciclabili, ippovie ecc) e le altre infrastrutture: è vero le carenze sono impressionanti e abbiamo solo l'imbarazzo della scelta.
Ottima idea!!! Se non ricordo male anche il relativo ministero nazionale si chiama così "Infrastrutture e trasporti" e si occupa anche dei connessi Lavori Pubblici.
Condivido la proposta di inserirlo nel punto Trasporti, di quello si tratta.
Le bonifiche, tutte anche quelle minerarie, dovrebbero andare nell proposta ambiente
scusate ma giusto un appunto. I gradimenti assegnati ad una stesura dovrebbero essere azzerati se la stesura subisce una modifica. SE ERO FAVOREVOLE ALLA PRIMA VERSIONE POTREI ESSERE CONTRARIO ALLA SUCCESSIVA VERSIONE MODIFICATA E VICE-VERSA
non si azzera, si viene avvisati in caso di modifica (che è possibile leggere cliccando su history) e a quel punto si può cambiare il gradimento
Per quanto concerne la scuola e la formazione, occorre a mio avviso, inserire una relazione dettagliata dei disoccupati e le loro qualifiche, quindi riqualificare le professioni non necessarie esistenti in modo da poterle inserire nel territorio. La scuola deve essere collegata al settore turistico-agricolo-artigianale in modo da consentire all'alunno di essere consapevole della realtà lavorativa ed avere esperienze lavorative anche durante la scuola. Buona giornata a tutti.
Non so se è già previsto nel documento ma a mio parere l'inefficienza delle strutture pubbliche è dovuta al fatto che è permesso al personale esercitare nel pubblico e avere parallelamente uno studio medico privato

Questo causa due grossi problemi.

Il primo è il velato ricatto che subisce il paziente quando il medico, con la scusa della impossibilità di ottenenre visite in tempi brevi, proporrebbe visite pre e post intervento non tramite il canale pubblico ma nello studio privato del medico.
Il paziende trovandosi in situazione di debolezza, è costretto ad accettare pagando tariffe superiori a quelle che pagherebbe usando il canale pubblico.
Il medico inoltre sarebbe incentivato a mantenenre la situazione di caos organizzativo delle strutture pubbliche per avere sempre più l'esclusiva delle visite di controllo.

I medici utilizzerebbero inoltre le strutture pubbliche per fare le visite private dei loro pazienti.
Questo contribuisce a rendere sempre meno disponibili i locali pubblici causando ulteriori ritardi nelle prenotazioni.

Questi due gravi problemi e a parere mio abusi sarebbero al 50% la causa di prenotazioni in date lontane anche uno-due anni dalla richiesta al CUP... fenomeni che rendono la prenotazione al CUP tristemente inutile e tragicamente surreale se il problema necessita di visita entro il mese.

La soluzione a mio parere è vietare ai medici che operano nel pubblico di esercitare anche in forma privata con studi privati o anche di indirizzare i pazienti verso studi privati anche non loro, pena gravi sanzioni.
I medici inoltre non potendo più esercitare in proprio non potranno più neanche di conseguenza usare le strutture pubbliche per visite private.
i 140 milioni di euro che si risparmierebbero sulla Continuità Territoriale qualora fosse a carico dello Stato, potrebbero essere reinvestiti nel miglioramento e potenziamento ferroviario e stradale
Concordo sulla necessità di potenziare il trasporto ferroviario regionale che, oltre ad essere obsoleto nelle tratte già esistenti, è assolutamente carente nei collegamenti di cittadine anche piuttosto importanti dal punto di vista turistico ed economico (vedi Alghero, Nuoro, Muravera, Villasimius e tante altre). Mi riferisco sia al potenziamento delle linee ferroviarie per il trasporto passeggeri che a quello per il trasporto merci che farebbe risparmiare enormi risorse e tempo rispetto al trasporto su ruote.
Continuità Territoriale Aerea e Marittima comprese merci in uscita a carico dello Stato e non più della Regione ex art. 4 lettera "F" ed art. 6 Statuto Regionale
Proporrei di inserire il RISPETTO per il risultato del Referendum circa l'abolizione delle "nuove" Province
CON L'ARRIVO DELLE NAVI INDRODURRE NEI BIGLIETTI UN INCENTIVO/SCONTO PER VISITE SITI ARCHEOLOGICI
Sarebbe interessante un intero carnet di ticket per incentivi e sconti su diverse tipologie di siti e/o attività, da quelle culturali (tra le quali appunto le visite ai siti archeologici e monumentali), alle attività sportive (trekking, canoa, bike-touring, etc.) o di valorizzazione delle eccellenze eno-gastronomiche (agriturismi, sagre e feste paesane, etc.) o culturali (festival teatrali, letterali, artistici, etc.).
Ovviamente per rendere fattibile questa idea occorre il contributo diretto degli operatori economici che, unitamente alla Regione o ai Comuni di riferimento, contribuiscano ad una quota di tali incentivi e sconti.
Propongo un servizio da aggiungere, perché non solo i rifiuti tossici o industriali sono un problema ma anche la visita dei turisti che si trovanod avanti a discariche abusive e rifiuti ovunque. Noi sardi non dovremmo indignarci meno, semmai di più, quindi vorrei che si mettesse il punto: Censimento e bonifica discariche abusive e rifiuti nelle campagne, con misure di volontariato, agevolazioni burocratiche o valutative (magari solo ad opera di un team preposto) dei rifiuti speciali, di modo che (esempio) per buttare dei mattoni da scarto edile non debba fare procedure speciali o troppo complesse.
Ridurre la produzione dei rifiuti alla fonte, tassando gli imballaggi non riciclabili o composti assemblando più materiali che rendono difficile lo smaltimento. Obbligare (ma forse questo va fatto a livello nazionale) a stampare sullo stesso imballaggio l'indicazione chiara di come va smaltito (es. carta, plastica, latta etc.)
aggiungo ancora che il numero 20 è a mio avviso da riconsiderare, date le diversità di opinioni in materia sia sul piano della opportunità sia su quello della fattibilità. Se proprio non lo si vuole togliere, suggerisco di inserirlo nella tematica Entrate (se c'è) o simile.
a mio modesto parere i punti 4, 9, 10 e 15 costituiscono micro obiettivi, assolutamente importanti e condivisibili ma da ricomprendere in tematiche di più ampio respiro. Un programma, come quello nazionale d'altronde, dovrebbe fare riferimento ad aree tematiche da articolare in azioni da perseguire. Da questo punto di vista, allora, concordo con chi ha notato l'assenza di temi come l'impresa e il lavoro, ma anche il turismo, l'agricoltura e così via.
Vorrei sottoporre alla vostra attenzione l'importanza di due tematiche che ritengo importanti per il futuro della Sardegna: la dimensione dell'autonomia, che potremo anche indicare con il termine di sovranità, e la riforma dell'amministrazione.
Per quanto riguarda il primo punto, su temi come l'istruzione, l'energia, le linee marittime non abbiamo il coltello dalla parte del manico nei rapporti con lo Stato: basti considerare le vicende Tirrenia ed E.On in cui è evidente che non siamo padroni in casa nostra. Ma la rivendicazione di una maggiore autonomia su questi temi non può limitarsi a sterili rivendicazioni identitarie come avvenuto finora ma deve caratterizzarsi come azione forte e concreta dell'intera popolazione sarda basata su fattori anche storici ma soprattutto ambientali.
Sul secondo punto, mi limito a dire che l'organizzazione della Regione risale al 1977! Era il tempo del secondo shock petrolifero e delle domeniche senza auto, per chi lo ricorda. E da allora sono stati compiuti pochissimi aggiustamenti. E c'è parecchio da fare, occorre dare maggiore spazio agli enti locali, trasformare la regione da ente gestionale a ente programmatorio con adeguato ridimensionamento del personale, solo per citare alcune azioni indispensabili a mio avviso. A proposito, tra diretti e indiretti, nell'alveo regionale gravitano circa 40.000 dipendenti: è sostenibile? Vogliamo continuare a considerare l'amministrazione pubblica come forma di assistenzialismo o come ente erogatore di servizi? Il tema è da approfondire.
Anche in questo caso utilizzerei termini meno forti e parlerei di concreta e obbligatoria attuazione del principio della rotazione degli incarichi, senza deroghe e senza scappatoie varie, come quella di riorganizzare complessivamente le attività di un ente per lasciare tutto invariato: chiaro esempio di gattopardismo dove tutto cambia e niente si modifica.
vi invito a leggere la mia proposta in merito: http://www.a...
Concordo pienamente con i contributi precedenti: occorre agire fermamente nella direzione della riduzione degli sprechi e dell'autonomia energetica, incentivando la produzione da fonti rinnovabili e riducendo drasticamente il fabbisogno energetico.
Da questo punto di vista, però, per poter programmare scelte energetiche di tale portata è fondamentale acquisire piena sovranità energetica altrimenti si rischia di non essere padroni in casa propria: l'esperienza E.On insegna.
Propongo di integrare le proposte nazionali in tal senso: acquisire piena sovranità energetica.
Eviterei definizioni in senso negativo come "disincentivare qualcosa": utilizzerei invece sempre i concetti positivi, in questo caso direi: "Incentivare l'utilizzo di mezzi pubblici nelle aree urbane".
Per l'area vasta cagliaritana credo sia indispensabile sviluppare le tratte metropolitane di collegamento non solo con i principali centri urbani dell'hinterland ma anche con il litorale quartese, caratterizzato da elevata mobilità quotidiana da e verso il centro. Direi pertanto:
"Sviluppo delle tratte ferroviarie e metropolitane legate al pendolarismo".
Propongo di inserire la riduzione del costo del lavoro alle imprese ove la regione può ancora intervenire
2) Proposta: Una cosa che ho maturato in 40 anni, è la reintroduzione delle attività laboratoriali, quelle Per intendersi, delle vecchie applicazioni tecniche, delle attività manuali e pratiche e dell'economia domestica.
Alla nuova disciplina potrà esser dato un nuovo nome, ma l'importante è l'avvicinamento dei giovani allievi al mondo reale e concreto del lavoro: al cantiere, alla fabbrica, alla fattoria didattica, perché il processo educativo didattico, nel rispetto delle specifiche, individuali esigenze formative, si integra in modo sinergico e naturale con le altre, facilitando conoscenze e competenze.
Coniugare l'apprendimento, con l'atto di pensare, ideare, creare, progettare e infine realizzare, col supporto della sperimentazione.
Ecco tutto ciò in forma strutturale non occasionale e facoltativa ma curricolare, senza dover aspettare risorse che ogni anno scolastico, quando concessi arrivano fuori tempo.
Non so se questi argomenti possono essere inseriti nel programma regionale o in quello nazionale. Comunque Ok!
1) Auspico, che, venga assegnato un ruolo di primo piano alla scuola e che nelle proposte, sia evidente il carattere di reale, qualificato intervento riformatore a 5 Stelle.
Che ogni proposta contenga l'indicazione di uno strumento di monitoraggio e di garanzia, indicante il processo temporale entro cui, secondo opportuna analisi di reale fattibilità e ordine di priorità,venga deliberata e messa in esecuzione.
Ritenendo che l'apprendimento sia il fondamento della capacità di crescita ed elevazione umana, che consente la relazione con se, col tempo, con lo spazio, con le cose e le persone, al fine di intrattenere un rapporto di rispetto reciproco, nella ricerca del benessere e della felicità comuni.
Alla scuola è demandato il delicato compito di istruire e formare innanzitutto i giovani, i futuri cittadini consapevoli, cioè capaci di esercitare il proprio ruolo nell'ambito della società all'insegna dei veri valori, della famiglia del lavoro in senso civico altruistico, solidale e sussidiario che con il lavoro danno senso e dignità all'esistenza dell'uomo.

(segue)

ancor oggi in molte abitazioni di recente costruzione vi è installato lo scaldabagno elettrico per la produzione di acqua calda. introdurrei l'obbligo, per ottenere agibilità ed abitabilità delle nuove costruzioni, l'installazione del solare termico per la produzione di acqua calda!
Non conosco il porto di Sant'Antioco e non so che profondità abbia, ma sono assolutamente contraria al passaggio dei nautico-mostri in acque, fondali ed in generale aree marine così delicate come l'arcipelago di San Pietro e Sant'Antioco...
Non pensiamo sempre se solo alla possibilità di incrementare il lavoro (portuale e dell'indotto) ed il turismo, perché in una laguna ambientalmente distrutta il turismo non arriva e se c'è scappa via!!!
Piuttosto implementiamo in maniera adeguata (che non vuol dire esagerata) le infrastrutture di collegamento di queste isole con i grandi porti già esistenti.
Ma Chiara Vigo poi che ne pensa? come farà a salvaguardare la sua arte di lavorazione del bisso (unica persona al mondo che porta avanti questa preziosa attività di fine artigianato) se spariscono le nacchere dai fondali del golfo di Sant'Antioco? Ricordate il problema del Galsi? Beh, ci siamo vicini...
Che ne dite di un punto AGRICOLTURA E PESCA dove far confluire la sovranità alimentare?
concordo pienamente: l'importazione di pesci in Sardegna è rilevante e l'amministrazione regionale non ha incentivato la pesca. Addirittura sembra quasi si ignori che la Sardegna è circondata dal mare e sia una risorsa per il lavoro e l'ambiente da gestire in maniera sostenibile. Nell'articolazione delle competenze degli assessorati i riferimenti al mare sono rari o svuotati di competenze
propongo che il fermo biologico venga rispettato da tutti, anche dai pescherecci che arrivano da altri luoghi.
Se posso, credo che il primo punto della valorizzazione Archeologica della Sardegna passi attraverso il riconoscimento del ruolo svolto dalla civiltà Shardana nel Mediterraneo in ambitostorico arcaico, diciamo dal Bronzo arcaico all'età del Ferro, intorno al nono-ottavo secolo avanti cristo.
Per quello che so, sia la navigazione, che la forgia dei metalli, che l'agricoltura, che la civiltà megalitica, prendono TUTTE spunto e origine dalla Sardegna, e solo un mondo accademico prono a specifici interessi storici ci ha sempre negato il nostro ruolo. I Sardi furono gli artefici di TUTTO il mondo Antico. Influenzando pesantemente tutto l'Egitto, le civiltà (poi conosciute come) Minoiche, gli Etruschi- e da lì i Romani- e persino i Fenici.
Ma non solo: ci spingemmo ben al di là di gibilterra, per arrivare fino all'inghilterra e Irlanda.
Tombe a tholos e altre evidenze megalitiche lo attestano..
Siamo stati una GRANDE Civiltà, misconosciuta e mal interpretata i ossequio agli interessi dei padroni del mondo, che poco interesse avevano nel valorizzare una terra magnifica- e strategica- abitata da un popolo fiero, ma pco numeroso e certamente mal unito.
Ebbene, io credo che sia ORA di dare al Popolo Sardo la contezza di quella che è stata la sua Storia. Affinchè possa meglio valutarsi, e rapportarsi con rinnovato orgoglio, con il resto del mondo.
Essendo un'isola ed essendo le spiagge parte non trascurabile, ma anzi, di sicuro concorrente all'identikit di ciò che viene inteso come "Sardegna",io credo che dovremmo avere l'umiltà di quardare al meglio che il mondo ha saputo produrre in merito,per adattarlo alla nostra specifica realtà.Dato che non solo ho avuto la fortuna di viaggiare,e di essere per scelta e passione uno che vive l'ambiente costiero tutto l'anno,ma di poter parlare dalla mia particolare prospettiva di surfista,ho potuto constatare e studiare le altre realtà esistenti nel mondo che,in molti aspetti ed alcuni sorprendenti,sono perfettamente adattabili alla nostra realtà sarda.Poichè le nostre coste,e il nostro clima,risultano attrattivi per tutto l'anno(basta interfacciarsi con i mercati giusti,ad esempio quelli del nord europa)credo improrogabile la creazione e la valorizzazione della professionalità dei bagnini esistenti in Sardegna attraverso la creazione di un vero e proprio Corpo di Baywatchers,dotato di mezzi e strutture opportune ed idonee- tutte,RIGOROSAMENTE green- che lavori praticamente in maniera ininterrotta per tutto l'anno.Sarebbero un corpo a metà tra la guardia costiera e la guardia forestale,che occuperebbe una nicchia mal sorvegliata e gestita da entrambi,per vari motivi.Ad essi spetterebbe sia il controllo e il mantenimento del litorale, sia che l'assistenza ai bagnanti,e perchè no, il monitoraggio dell'equilibrio ambientale(contro la pesca di frodo, per esempio che tanti danni arreca all'ecosistema).
Imporrei anche una severa moratoria per tutte le barche a motore,imponendo rigidissimi limiti di velocità e transito nelle nostre acque, per via della presenza da salvaguardare ad ogni costo come balene, squali,delfini e tartarughe, indispensabili guardiani dell'Ecosistema.Tutte misure,queste,prese in realtà che dell'Ambiente fanno un punto di attrazione a livello mondiale,come l'Australia o la Nuova Zelanda.Certo non note per mandar via i turisti..
Vando a mio parere hai proposto idee interessanti, specialmete nella parte incui prevedi una sorta di nuova tipologia di professione (a metà strada tra la guardia costiera e quella forestale) che si occupi oltre che del salvataggi bagnanti anche della pulizia e della manutenzione delle spiagge.
Per rendere più leggibili le tue idee dovresti provare a riordinarle in maniera più puntuale...
Cliccare nel link dello spazio di approfondimento e riordina le tue idee in forma di punti-elenco, più sintetici e leggibili.
L'ho fatto, spero di non aver sbagliato ad inserirlo
Uhm... mi sa che non lo hai inserito... se si clicca nel link Spazio di Approfondimento - PuntoDIECI... finora aprendolo non compare nulla
Scusa, trovato... evidentemente avevo un problema al pc e non riuscivo a leggerlo...
Io credo che siano moltissime le aree che possono essere interamente bonificate dalle scorie tossiche industriali, non solo quelle del rio sa masa, ma anche tutte le varie colline artificiali che fanno da contorno a Carbonia e derivanti dalle attività estrattive un pò in tutto l'iglesiente. Anche diverse discariche di rifiuti tossici potrebbero essere mitigate in larga misura dalla fitoterapia praticata dall'impianto di specie come Canapa e/o canna di fiume.A conferma di ciò, la biodiversità presente nella palude di Sa Masa- almeno a livello dell'interazione con le specie viventi-dimostra in maniera inoppugnabile come almeno gli strati superficiali siano stati completamente bonificati dalla presenza di sostanze tossiche, tanto da rendere possiblie il proliferare di rane, anfibi, specie volatili, addirittura le indesiderate nutrie.
La Natura può fare molto per il risanamento del territorio. Facciamola lavorare come si deve.
Tenendo conto che spesso ci si scontra con la comprensibile incapacita di collocare certe tematiche nelle rispettive voci, ritengo opportuno integrare le voci del programma regionale rifacendosi, a grandi linee, a quello appunto adottato dalla regione. E' lo sviluppo delle tematiche e la soluzione dei problemi a dover variare in aderenza al programma 2.0 nazionale. Le voci dovrebbero servire per dare una certa armonia, attinenza e ordine di collocazione ai temi da trattare.
Visto che le tematiche da affrontare sono molto più articolate rispetto a quelle espresse, io proporrei questa formula di partenza:
01 - Gruppo di Coordinamento / Programmazione / Relazioni / Comunicazioni/ Democrazia partecipata.
02 - Informatica / Web / Innovazione / statistica.
03 - Ambiente / Energia / Rifiuti / Sicurezza pubblica e stradale / Polizia Municipale / Ambiente ed Ecologia / Protezione Civile,
04 - Affari legali
05 - Affari Generali / Decentramento / Servizi Demografici / Cimiteri
06 - Agricoltura / Assistenza Zooiatrica
07 - Attività Produttive / Strategie di Sviluppo / Turismo / Commercio e Artigianato / Mercati / Industria / Sportello Unico / Ambulantato / lavoro / Impresa,
08 - Servizi Sociali / Solidarietà / Terza Età / Immigrati / Disabili / Pari Opportunità,
09 - Cultura / Attività Culturali / Musei / Spettacolo / Sport / Pubblica Istruzione.
10 - LL.PP. / Infrastrutture / Viabilità e Strade / Edilizia residenziale pubblica / Edilizia sportiva / Edilizia scolastica / Patrimonio / Edilizia sociale / cimiteriale / chiese / Espropriazioni / Acquisizione e cessione aree / Piani di Zona / Patrimonio / Politiche della casa.
11 - Servizi Tecnologici / Rete idrica / fogne e gas / Illuminazione pubblica / Ambiente / Nettezza Urbana / Ambiente controllo inquinamento.
12 - Economia / Bilancio / Finanze / Appalti / Tributi / Programmazione economica finanziaria /
13 - Trasporti / Traffico / Semafori / Segnaletica stradale.
14 - Urbanistica / Architettura / Edilizia privata / Ambiente / Verde pubblico e scolastico / Parchi.
15 - Zona Franca
16 - Rapporti con Europa / Politiche comunitarie.
17 - Sanità.
ed abbiamo un idea programmatica su tutto?
Dal momento che sono tematiche che toccano e interessano la comunità, si deve lavorare affinchè la si abbia. Il programma, per ovvi motivi, può essere sintetico, ma le problematiche da afforntare, purtroppo, no. Se malauguratamente, nel corso di una ipotetica intervista (sic!) televisiva, un intervistatore dovesse chiedere ad un candidato la sua posizione rispetto alle attività venatorie... non immagino cosa potrebbe accadere. Credo che una idea programmatica debba essere estesa al maggior numero di temi, limitarsi all'essenziale, può essere visto come disinteresse rispetto ad altre tematiche comuni.
hai ragione
Tenendo conto che spesso ci si scontra con la comprensibile incapacita di collocare certe tematiche nelle rispettive voci, ritengo opportuno rivedere e integrare le voci del programma regionale rifacendosi, a grandi linee, a quello appunto adottato dalla regione. E' lo sviluppo delle tematiche e la soluzione dei problemi a dover variare in aderenza al programma 2.0 nazionale. Le voci dovrebbero servire per dare una certa armonia, attinenza o ordine di collocazione ai temi da trattare.
Il mio parere sul lavoro, è che la Sardegna deve puntare sull'agricoltura-turismo-artigianato-ecologia-energie rinnovabili. Sviluppare e potenziare tutte le aree relative ai punti sopra. recuperare aree non utilizzate, ci sono tante cose da fare.
Avrei da aggiungere qualcosa in merito "all'utilità" attuale della lingua inglese. 20 anni fa rappresentava uno strumento per dialogare con i nuovi mercati e, eventualmente, promuovere i propri prodotti commerciali.
Oggi non è più così. I mercati di riferimento non sono più quelli tipicamente anglosassoni, bensì quelli dell'est.
Gli israeliani (che di lungimiranza, di mercato e di economia, purtroppo, ne capiscono fin troppo), stanno portando i loro figli ad imparare il cinese. Sarà un caso? Non ne sarei così certo. Credo che oggi, tenendo conto della globalizzazione, si debbano estendere le conoscenze di base delle future generazioni per seguire quei mercati cosiddetti "in via di sviluppo". A mio modesto modo di vedere non mi lascerei sfuggire questa opportunità. Quella anglosassone, in qualche modo, l'abbiamo metabolizzata, ora urge rivolgersi anche ad altre realtà linguistiche, vera chiave d'accesso ai nuovi mercati, i BRICS per intenderci: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Proporrei, inoltre, interscambi linguistici e culturali internazionali alla pari, es: Italia/Brasile; Italia/Russia; Italia/India; Italia/Cina; Italia Sudafrica.
Concordo sugli interscambi linguistici culturali meno sul ridimensionamento dell'importanza della lingua inglese che rimane tutt'ora la lingua di riferimento anche per i paesi BRICS.
Idem come al punto 9... anche questo punto dovrebbe essere inserito nel punto AMBIENTE
* Sottolineerei la necessità di stimolare l'agricoltura biologica e/o biodinamica, con la conversione graduale dell'attuale produzione tradizionale (fino ad ottenere il 100% della produzione sarda da colture biologiche).
* Importantissimo promuovere e proteggere la biodiversità e la stagionalità delle colture, aiutandole con studi e ricerche finalizzate alla riscoperta di antiche colture autoctone.
* Promozione del Km Zero nelle famiglie in generale, ma in maniera particolare nelle mense scolastiche di qualunque ordine e grado.
* Riscoperta e valorizzazione dei saperi e dei sapori in ambito enogastronomico.
concordo per la promozione della coltivazione biologica che in passato ha avuto un grande primato di qualità e diffusione in Sardegna rispetto al resto d'Italia; non necessariamente bisogna spingere perché raggiunga il 100% .

concordo pienamente per la protezione della biodiversità vegetale e animale: una proposta di legge di salvaguardia delle biodiversità giace in Consiglio Regionale da alcuni anni.

promozione dei Km 0 assolutamente si ! gli effetti sarebbero positivi sia per le famiglie che per le imprese locali. Non possiamo vietare il libero commercio di beni e servizi ma incentivare i prodotti locali e semi autoctoni che le multinazionali vorrebbero vietare. Km 0 significa per la Sardegna limitare l'importazione di semole e farine contaminate da aflatossine (cancerogene) che si sviluppano in condizioni di umidità e funghi durante trasporti lunghi.

riscoperta e valorizzazione dei sapori locali: giusto e equo rispetto alla globalizzazione senza qualità. In passato era stata negoziata con l'UE la promozione di Specialità Tipiche Garantite, prodotti DOP, IGP. Ma la Sardegna promuove poco i propri prodotti e saperi, anzi spesso sono assenti nella GD.
Vedrei meglio questa proposta inserendola come punto principale del macro-punto 2)TRASPORTI... che ne dite?
Tra l'altro mi sa che i tavoli di lavoro trasporti già trattino questo argomento al loro interno, o sbaglio?
La Continuità Territoriale è regolata dal Reg. (CE) 1008/2008 quale compensazione allo svantaggio circa l'isularità.
Attualmente la CT grava sulle casse della Regione per 140 milioni di euro ogni 4 anni. Secondo quanto previsto dall'art. 4 lettera "F" e dall'art. 6 dello Statuto Sardo spetta allo Stato provvedere dal punto di vista amministrativo e finanziario alla CT. E' lo Stato a dover assicurare il Diritto alla Mobilità di cui all'art. 16 della Costituzione Italiana e rimuovere gli ostacoli all'uguaglianza dei Cittadini di cui all'art. 3 della Costituzione. Ciao
A livello regionale abbiamo parecchie carenze. Mensilmente mi reco in diversi paesi provvisti di stazione ferroviaria che, di fatto, svolgono questa funzione 1 o 2 volte la settimana. Nel passato, 20, 25 anni fa, avevano un ruolo addirittura aggregante. Oggi sono delle stazioni fantasma. Attraverso una struttura di monitoraggio degli arrivi e partenze, già disponibile, adotterei il sistema di fermata a richiesta. Esattamente come avviene sui bus, da estendere a terra, a tutte le stazioni che non hanno una fermata obbligatoria. Poi insisto con sviluppare un collegamento marittimo (leggero) con tutte le realtà costiere, con un notevole risparmio in termini di infrastrutture, tempi di percorrenza, per non parlare di una drastica riduzione del traffico su gomma. La Sardegna, a parte i collegamenti da e per il resto d'Italia, paradossalmente, nonostante sia circondata dal mare, insiste con l'utilizzo di sole strutture, infrastrutture e mezzi tipicamente di terra.
Ho messo il commento nel post sopra, ma ovviamente si adatta bene anche a questo post che ugualmente condivido.
Ho non poche perplessità sull'apertura alle navi da crociera. Non sono un amante dei "Tir" del mare da usare in luoghi dove la biodiversità faunistica marina, ha raggiunto equilibri ottimali. Personalmente, come già scritto in una proposta su "Airesis", preferirei un progetto integrato di una compagnia di trasporto regionale costiero. Meno impatto ambientale e, cosa non meno importante, compatibile con la tutela dei fondali e della fauna marina.
dovrebbe essere inserito nel macro gruppo dovrebbe essere
ECONOMIA
ho visto che ti stai interessando di macro punti traendo sputno dal proramma regionale. potresti elencare tutti i macropunti di modo da a vere un quadro generale della gabbia in cui calare il programma regionale? in questo modo vediamo di organizzare la proposta in linea il più possibile col programma 2.0. Grazie, preziosissimo supporto!
Inserire questo punto in AMBIENTE???
In realtà a pensarci bene è uno dei tanti punti trasversale ad altri... è inseribile in ECONOMIA (dunque anche LAVORO), AMBIENTE, TURISMO, CULTURA... boh...

dovrebbe essere inserito nei macro gruppi
ECONOMIA
AMBIENTE

Io lo inserirei nel punto che ho proposto AGRICOLTURA E PESCA
Concordo con Alioeltiz
Concordo con Alioeltiz

il macro gruppo dovrebbe essere
STATO E CITTADINI

vedi programma nazionale
E' un argomento trasversale anche ad ECONOMIA
il macro gruppo dovrebbe essere
STATO E CITTADINI

vedi programma nazionale
Merita un approfondimento la problematica, ben nota alla nostra realtà locale, che vede le cooperative spesse volte beneficiare di affidamenti diretti da parte delle amministrazioni.
Questo sistema presenta distorsioni in quanto possono essere create ad hoc strutture da parte di prestanome di personaggi politici di dubbia moralità che introitano tramite questo sistema risorse pubbliche che vengono sottratte all'utilizzo cui sarebbero destinate
il macro gruppo dovrebbe essere
ECONOMIA

vedi programma nazionale
In cui inserire anche la riattivazione della ARASE, Agenzia Regionale per le Entrate e afforasa Equitalia ex art. 10 dello Statuto Sardo

il macro gruppo dovrebbe essere
INFORMAZIONE

vedi programma nazionale
il macro gruppo dovrebbe essere
ECONOMIA

vedi programma nazionale
Macro dovrebbe essere:
Stato e cittadini
Secondo me bisognerebbe partire da quello nazionale eliminando i solamente gli obbiettivi che sono esclusivamente nazionali e integrandolo con quelli Sardi.
in quest'ottica mi sembra manchino i punti:
Stato e cittadini
Informazione
Economia
Salute
Indichiamo anche gli assessorati di riferimento in tutti i punti.
ok!
Cino, clicca sul link /puntoUNO e riversa quello che hai scritto nel commento ampliandolo per punti, così diamo tutti il contributo FATTIVO che serve :)
Ho letto i 20 punti .. ma dove è che si parla di LAVORO e IMPRESA? cosa vogliamo fare per crearli ? secondo me deve essere il primo punto: servono 100mila nuovi posti di lavoro produttivi in Sardegna e sono solo una parte di quelli che abbiamo perso negli ultimi anni.
Anche questa è stata malapolitica: pensare che le Magnifiche e Progressive sorti del Consumismo e dello Sviluppo, fossero destinate a prodursi sempre e sempre di più.
E pensare di consumare, senza pensare alle conseguenze.
In CINQUANTA anni di questo andazzo, abbiamo quasi ammazzato il pianeta, e tocca a noi,più sensibili ed avveduti,farci carico delle soluzioni.A partire
dall'idea di farne un punto cardine di sviluppo.
Come?
Molto semplice: per esempio sarebbe interessante avocare a sè come Regione i poli industriali dismessi(una cosa perfettamente fattibile,ma che i nostri traditori di Destra e Sinistra si sono sempre ben guardati dal fare)e avviare la RICONVERSIONE di quegli impianti destinandoli al Processamento dei rifiuti.Stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro.Parallelamente, la Regione da noi guidata potrebbe pensare di sfuttare le sue prerogative offerte dallo Statuto della RAS- anche queste lettera morta-per generare fiscalità di vantaggio a favore di aziende che vogliano intraprendere queste attività da noi incentivate,purchè ubicate- e paganti le tasse- nell'isola,tutte dotate di processi industriali che non lascino scorie o veleni aggiuntivi.
Si tratta di scelte, non di desideri.
Inoltre, la Regione potrebbe emanare direttive atte a rendere più facilmente disponibile il credito bancario di cui ogni tessuto produttivo, in momenti di crisi, o di rilancio, DEVE potersi avvalere.
Ancora, per quel che riguarda l'Edilizia, si potrebbe imporre il blocco delle nuove costruzioni in cemento,impegnando le ditte edili sia ad una riqualificazione professionale basata sulle nuove e disponibili tecnologie di bio edilizia e casa passiva(quante sono le ditte sarde che operano nel settore? Una su dieci? O venti? Eppure, con il solo mattone crudo tradizionale Sardo, esiste tutta una galassia di applicazioni possibili tutte ecotech e in linea con le più avanzate direttrici mondiali. Perchè arrivare sempre ultimi, quando saremmo già primi?)sia ad una visione meno impattante e più sostenibile di intendere l'utilizzo del territorio.
E non abbiamo parlato nè di Agricoltura, nè di Turismo tutto l'anno, da noi magnificamente praticabile con grandi numeri- e fatturati- in praticamente ogni parte dell'Isola.
Non ci mancano le risorse. Ci è finora mancata la capacità di vederle e considerarle come tali.
Caro Amico, noi vogliamo cambiare il Mondo, e partendo dalla Sardegna.
Non possiamo farlo dalle stesse prospettive del passato, ma occorre uno scatto d'ali.
O ripeteremo soltanto gli errori del passato.
Sacrosanto!! l'ho già detto . Pero' resta il fatto che senza il LAVORO al primo posto la gente non mangia, e in queste condizioni non puo' preoccuparsi dei rifiuti. Per cui signori l'ambiente, la sostenibilità ci sta tutto, sono formidabili driver per lo sviluppo e sono valori primari. Ma se intraprendere in sardegna resta tossico a causa di tasse e burocrazia le aziende continueranno a chiudere e il lavoro a mancare.
Ma scusa, amico: il lavoro E' al primo posto, ma piuttosto che scrivere "facciamo venire qui la Tata, e mettiamo diecimila posti di lavoro", preferirei non prendere per il naso nessuno e REINVENTARE il lavoro, con la "fantasia al potere" tanto cara sia a noi che..a Casaleggio!
Santo cielo senza scie chimiche: ma se vogliamo rifare l'agricoltura impiantando esclusivamente pratiche biologiche e biodinamiche sostenibili, dunque ridurre al minimo indispensabile tanto la meccanizazione quanto la chimica, ma sai quante migliaia di posti di lavoro si determineranno? Dobbiamo capire che le grandi cattedrali del lavoro senza futuro costruite in passato, non sono andate male per tasse e burocrazia, ma per ruberie ad ogni livello, dal dipendente, all'RSU, al datore di lavoro: RUBAVANO TUTTI!
Certo che poi devi ridurre tasse e burocrazia: ma già snellendo le istituzioni e FACENDO APPLICARE lo Statuto Sardo, avrai garantito quel rinnovamento indispensabile per ripartire....
io ho proposto la detassazione del costo del lavoro alle imprese, sempre nei limiti di azione regionale su talune imposte. Non sembra male come cosa... stiamo facendo uno studio, speriamo piaccia :)
Dovrebbero essere 20 macro punti che contengono al loro interno vari argomenti o sotto-punti più specifici
si 20 macro punti, l'abc del programma, il più sintetico possibile.
Europe
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