Vendita dei reperti archeologici di bassa rilevanza
Rendere possibile la vendita dei beni archeologici in Italia (ad oggi è uno dei pochissimi stati che vieta il commercio) dare mandato all' Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte ad istituire una sezione specifica a valutare, catalogare e promuovere il commercio di reperti archeologici di bassa rilevanza.
Ci sono migliaia di cocci, pezzi di marmo e tantissimi altri reperti storici che giacciono nei magazzini dei musei abbandonati a sè stessi e in balia a guardiani con scarsa competenza. Inoltre si creerebbe il bisogno di assunzione a progetto di centinaia di laureati in archeologia.
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Catalogare i reperti archeologici in possesso dei privati con il rilascio della classificazione ufficiale archeologica italiana, si acquisirebbe automaticamente valore anche ai monumenti in essere e i soldi derivanti dalla operatività dell'istituto renderebbe possibile la sistemazione dei siti importanti italiani ad oggi rimasti in condizioni di abbandono per mancanza di fondi.
Mettere in circolazione frammenti d'arte potrebbe dare un valore al turismo culturale/storico/artistico di cui l'Italia è una meta importante.
Assumere archeologi con i derivati dalla vendita dei reperti di basso rilevo, i proventi derivanti dalla catalogazione dei reperti archeologici privati, potrebbe dare valore incommensurabile al nostro patrimonio artistico.
Solution 1:
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